Nell'ultima puntata del 31 Maggio, il programma Le Iene, dopo una prima parte molto divertente, nella quale è stato trasmesso il viaggio dell'uomo gatto in Albania, si è poi tornato a parlare, con Roberta Rei, dello scandalo del sangue infetto che in Italia dal 1979 ad oggi, ha provocato migliaia di morti e contagi di patologie quali HIV ed epatite C. Molte sacche di sangue, prelevate da donatori ad alto rischio e provenienti dagli Stati Uniti, sono state infatti utilizzate nel nostro paese senza aver prima fatto tutti i necessari controlli che avrebbero permesso di bloccarle.

Il sangue infetto immesso sul mercato, sia per le trasfusioni che sotto forma di emoderivati, ha così provocato contagi e migliaia di decessi dagli anni '70 ad oggi.

Roma, il Tribunale ha condannato il Ministero della Salute

Il Tribunale di Roma ha condannato il Ministero della Salute quale unico responsabile dell'immissione in commercio di emoderivati infetti e per aver pemesso l'utilizzazione di migliaia di sacche di sangue infetto. Il ricorso, fatto dal Ministero, non è stato accolto.

Tuttavia, sono ancora moltissimi i parenti dei pazienti morti a causa del sangue infetto, ad essere in attesa di un giusto risarcimento per i danni subiti con la perdita dei loro congiunti e per le spese, sempre molto ingenti, che hanno dovuto affrontare per curarli quando essi, si sono ammalati.

Chiara Ammirati, avvocato addetto a questo caso, ha sottolineato che il Ministero della Salute non ha ancora provveduto a pagare perchè attualmente, manca di personale e di contabilità.

il Ministero, nel suo appello, cerca poi di scrollarsi di dosso la responsabilitò di questo scandalo, attribuendola invece alle regioni. La Corte d'Appello ha però respinto questa linea difensiva, ritendendo che i controlli preventivi, spettassero in realtà, al Ministero della Salute.

Purtroppo, vi sono stati anche casi di risarcimenti riconosciuti ma troppo tardi. C'è stato ad es., un uomo che ha scoperto solo 40 anni dopo dii essere stato infettato con il virus dell'epatite C tramite una trasfusione ricevuta negli anni '70. A costui era stato riconosciuto un risarcimento di 400.000 euro di cui non ha mai beneficato perchè è morto prima di riceverli, a causa dell'infezione contratta.

Non è purtroppo l'unico caso perchè, secondo la denuncia di Roberta Rei ai microfoni delle Iene, degli oltre 120.000 soggetti infettati in Italia con trasfusioni ed emoderivati in questi 40 anni, almeno 4.500 sembra siano già deceduti.

Il viaggio dell'Uomo Gatto in Albania

L'ultima puntata delle Iene, è stata caratterizzata anche da momenti di grande divertimento, con la partecipazione del'Uomo Gatto, un ex concorrente e campione di Sarabanda. Lo stravagante personaggio, è stato contattato da un redattore delle Iene di origine albanese e suo grande ammiratore, con una scusa. All'uomo, è stato infatti proposto di condurre un programma in Albania e lui ha subito accettato. Ha avuto inizio così un viaggio avventuroso, durante il quale, lui ed il suo accompagnatore, hanno incontrato mille difficoltà, come quando si è fermata l'automobile sulla quale viaggiavano ed hanno dovuto proseguire il loro cammino su un camioncino che trasportava delle pecore. E sopra al quale, Gabriele, alias "Uomo Gatto", vestito con un mantello verde fluorescente, si è abbandonato ad improperi di ogni tipo nei confronti del suo silenzioso e paziente compagno di viaggio.