La serie televisiva: "sirene", è in onda su Raiuno dallo scorso giovedì, registrando solo con la prima puntata, quasi 5 milioni di spettatori. Ha inoltre molto successo anche sui social, dove riceve tantissimi commenti. Il direttore di Rai Fiction dichiara che con questa serie tv, si vuole proporre un nuovo genere in Italia, un genere fantasy, dove non manca l'elemento magia, prodotto da sorprendenti effetti speciali. Possiamo dire che avviene una vera e propria fusione tra la commedia romantica e il fantasy, infatti dopo aver seguito la prima puntata, spinti dalla curiosità di vedere un nuovo genere televisivo, abbiamo come l'impressione di assistere a un racconto fiabesco.
Il pubblico a cui è rivolto è molto vasto, in quanto la fiction può appassionare varie generazioni, dai bambini fino agli adulti. L'idea nasce dalla curiosità di voler osservare il mondo terrestre e i comportamenti umani, dal punto di vista di personaggi che hanno origine da un mondo diverso, quello marino.
La trama della serie tv
Le protagoniste della fiction sono proprio delle bellissime sirene, la madre e le sue tre figlie, che decidono di lasciare il loro amato mare, habitat naturale, per raggiungere la terraferma in cerca dell'ultimo tritone, fondamentale per evitare l'estinzione della specie. Sembra che il tritone sia scappato dal profondo e misterioso mare, per sfuggire alla sottomissione a cui era sottoposto.
Nel mondo marino le regole sono ben diverse, è una società matriarcale, qui le sirene ricoprono una posizione di potere. Le protagoniste entrano in missione segreta, trasformandosi in umane, cercano da subito di adattarsi al mondo terrestre, comprando dei vestiti umani alla moda. Durante la puntata si scopre che le quattro sirenette hanno anche dei poteri speciali con i quali riescono, attraverso alcuni incantesimi, ad obbligare gli uomini a fare tutto quello che desiderano, sanno inoltre far tornare indietro il tempo e parlano tra di loro con la telepatia.
Le sirene si considerano una specie superiore rispetto a quella umana, ma una volta arrivate sulla terraferma, ne rimarranno del tutto conquistate, infatti gli abitanti della città, i napoletani, sapranno coinvolgerle con tutta la loro cultura e passione. Lo spunto di riflessione che ci viene offerto da Ivan Cotroneo (che ha ideato la serie televisiva, scritta in collaborazione con Monica Rametta e la regia di Marengo), è quello di capire cosa può accadere tra l'incontro di due generi completamente diversi, vedremo se sarà possibile convivere o arrivare perfino ad amarsi.
Il suo pensiero ci spinge a fantasticare ed immaginare cosa potrebbe accadere nelle prossime puntate, in onda tutti i giovedì su Raiuno alle 21.20.
La leggendaria fondazione di Napoli è legata alle sirene
Napoli è anche conosciuta con l'antico nome di Partenope, dal quale i cittadini vengono spesso nominati partenopei e ha origini leggendarie che la legano alla figura delle sirene. Per raccontare la leggenda bisogna tornare indietro nel tempo, risalendo al XII canto dell'Odissea, dove Ulisse voleva ad ogni costo ascoltare il canto delle sirene. La maga Circe lo mise in guardia dei pericoli a cui si poteva esporre, così l'ingegnoso Ulisse decise di farsi legare all'albero maestro della sua nave, ordinando ai suoi compagni di non slegarlo per nessun motivo ed inoltre fece infilare dei tappi di cera, nelle orecchie dei suoi uomini.
In tal modo riuscì a scampare al canto pericoloso delle sirene, che per la delusione si uccisero tra gli scogli. La sirena di nome Partenope fu trasportata dalle correnti, fino ad arrivare al famoso Castel dell'Ovo, dove fu ritrovata da alcuni pescatori che la considerarono come una dea, nominandola protettrice del luogo.