E' arrivata alla terza puntata, in onda su Sky Atlantic, la serie tv diretta da Danny Boyle, Trust, che racconta del rapimento di john paul getty III, nipote di John Paul Getty, l' imprenditore americano ( 1892-1976) dall'immensa ricchezza, rapito dalla 'ndrangheta a Roma il 10 luglio 1973.
La storia è nota: Il capofamiglia Getty era così ricco da non sapere quanti soldi avesse. Merito delle sue capacità imprenditoriali, la sua fortuna era inattaccabile, grazie anche alla sua proverbiale tirchieria (se i suoi ospiti dovevano fare una telefonata potevano entrare nella cabina telefonica a gettoni di casa).
Nessuno dei suoi figli sembrava in grado di poter portare avanti il suo impero e di questo John Paul era consapevole: il figlio Paul, padre del rapito, era dedito alle droghe, e suo figlio non sembrava essere da meno. Il giovane, adolescente nel 1973, conduceva una vita dissoluta, frequentava personaggi loschi, non aveva in programma nulla di costruttivo per il suo futuro. Tuttavia era intelligente e sveglio, e per un certo periodo il nonno vide in lui un degno successore, almeno sino a quando si rese conto che non poteva essere così, e quando John Paul III venne rapito, disse che non avrebbe, per nulla al mondo, pagato il riscatto. Se l'avesse fatto con lui, avrebbe dovuto farlo per ogni Getty.
Le differenze tra i Getty di Scott e quelli di Boyle
La storia del rapimento Getty è oggetto di interesse da qualche tempo, tanto che nel 2017 è uscito nei cinema Tutti i soldi del mondo, film di Ridley Scott interpretato da Christopher Plummer (che è stato scelto dopo che la produzione ha silurato Kevin Spacey in seguito alle accuse di molestie che l'hanno visto protagonista), Michelle Williams nelle vesti di Gail, la madre di John Paul III, e Mark Wahlberg in quelle di Fletcher Chace, uomo della sicurezza incaricato di interagire e trattare con i malviventi.
Adesso, nella versione televisiva, vediamo un magistrale Donald Sutherland - Joh Paul Getty, Hilary Swank - Gail, e Brendan Fraser - Chace.
Le differenze tra film e telefilm sono evidenti, non tanto per quanto riguarda il personaggio di J. Paul III (Charlie Plummer sul grande schermo e Harris Dickinson sul piccolo schermo), e nemmeno per quello di Gail, quanto per la visione dell'anziano Getty: più solitario, provato, in compagnia della sua infinita collezione di opere d'arte per Scott, ancora impegnato in molteplici relazioni con più donne, tanto da avere una sorta di harem in casa, per Boyle.
Si sa che Getty ha incontrato e sposato più di una donna nella sua vita, mettendo al mondo figli di cui poco si interessava, così come dei suoi matrimoni. Il Getty di Boyle è ancora spavaldo e ancor più ego-riferito di quello visto al cinema al termine dello scorso anno.
Un altro personaggio molto differente nelle due versioni è quello di Fletcher Chace. Se nel film appariva come un uomo affidabile, e garbato, nella serie televisiva Fraser mette in scena un signore vestito da texano, con cravattino e cappello da cowboy al limite del ridicolo per l'Italia e gli italiani dell'epoca, un personaggio ben più ruvido, dai modi duri e strafottenti.
Nella serie Sky i personaggi sono forse più delineati in eccesso, volutamente resi più interessanti per il pubblico dal divano di casa.
La serie di Boyle, al contrario del più raffinato Tutti i soldi del mondo, si potrebbe definire, utilizzando un termine che andava di moda proprio negli anni '70, una "americanata" : esagerata, eccentrica. Perfetta per la televisione e per una buona riuscita in termini di pubblico.