Achille Lauro ha stupito ancora al Festival di Sanremo e lo ha fatto presentandosi sul palco dell'Ariston con un look ispirato a David Bowie, icona internazionale del rock scomparsa il 10 gennaio 2016. Un travestimento fuori dagli schemi che ha incuriosito il pubblico telespettatore, che non ha potuto fare a meno che commentare positivamente la scelta del vestiario del trapper romano. Dietro a questa scelta particolare del look, c'è un motivo ben preciso e a spiegarlo è stato lo stesso artista sul suo account di Instagram.

Achille Lauro spiega il motivo del suo look della terza puntata di Sanremo

C'è chi lo ha paragonato a Freddie Mercury e chi a David Bowie, Achille Lauro non ha smesso mai di far parlare di sé grazie ai suoi look eccentrici e particolari presentati sul palco dell'Ariston. Dopo la tutina super aderente e scintillante della prima puntata del Festival di Sanremo 2020, l'artista ha sfoggiato una parrucca rosso fuoco con tanto di trucco azzurro sugli occhi e completo in raso verde. "Ziggy Stardust, uno dei tanti alter ego di David Bowie. Anima ribelle simbolo di un'assoluta libertà artistica espressiva e di una mascolinità non tossica" si legge da un post pubblicato ieri sera dal profilo del trapper romano.

Insomma, una scelta non banale e scontata quella di Lauro, che sta facendo parecchio discutere sia nel bene che nel male riguardo anche alle sue performance. Il suo duetto con Annalisa sulle note del brano "Gli uomini non cambiano" di Mia Martini, è stato uno dei più interessanti e toccanti nonostante sia giunto solo al sedicesimo posto della classifica finale della terza puntata del festival.

Sanremo 2020, Achille Lauro e il difficile passato in comune con Mimì

Per la serata dedicata alle cover del Festival di Sanremo 2020, Achille Lauro ha scelto di intonare assieme ad Annalisa lo storico brano "Gli uomini non cambiano" di Mimì. Forse la scelta è caduta proprio sulla celebre e compianta artista per il passato burrascoso che il trapper romano sente di avere in comune con lei.

Il trapper romano classe 1990, infatti, ha avuto un rapporto molto difficile con il padre proprio come Mia Martini. Quando Lauro aveva solo quattordici anni, i suoi genitori si trasferirono in un'altra città e lui scelse di rimanere assieme a suo fratello maggiore Federico, dal quale ereditò la sua passione per la musica. Un'altra probabile ipotesi sulla scelta della canzone, potrebbe essere che Achille Lauro voleva comunicare la stessa sofferenza che c'era nella voce struggente dell'indimenticabile Mimì, quelle che hanno portato anche lui a troncare definitivamente i rapporti con il padre assente.