A 87 anni, Sandra Milo ha una vitalità incredibile e uno spirito battagliero. Tre giorni fa, aveva iniziato uno sciopero della fame in difesa degli artisti e dei lavoratori dello spettacolo, messi in ginocchio dalla pandemia e dal lockdown imposto dal governo per contrastare il contagio da nuovo Coronavirus. A sorpresa, a dissuaderla dal continuare la forma di protesta, pacifica ma estrema, che fu usata come lotta Politica da Gandhi e da Marco Pannella, è stata una voce autorevole, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che le ha fatto una telefonata.

Sandra Milo, l'annuncio dello sciopero della fame

Ad annunciare l'inizio della protesta non violenta, era stata pubblicamente proprio la musa di Federico Fellini. Ai microfoni del programma di Radio 1, Un giorno da pecora, Sandra Milo aveva detto martedì scorso che cominciava lo sciopero della fame con l'intento di sensibilizzare il governo Conte sui gravissimi problemi economici dei lavoratori autonomi e degli artisti, precari, o a partita Iva, comunque ridotti in condizioni disperate dal fermo imposto a produzioni cinematografiche e teatrali dal Coronavirus.

"Comincio lo sciopero della fame, per difendere tanta gente disperata che ha fame", aveva detto Sandra Milo auspicando che una delegazione di artisti e lavoratori autonomi venisse ricevuta a palazzo Chigi.

Aveva ringraziato l'esecutivo del lavoro finora svolto per arginare la pandemia, per poi precisare: "Ora è necessario che salvino gli artisti dalla fame". L'attrice aveva spiegato d'essere la responsabile nazionale di un movimento politico e culturale di artisti, e di non poter stare con le mani conserte di fronte alle drammatiche condizioni di tante professionalità di un settore già vulnerabile.

Sandra Milo, protesta a base di soli liquidi

"Se si fa lo sciopero della fame non si mangia, che domanda. Bevo del tè, del caffè, dei liquidi. Per adesso sto bene. D’altra parte, ho iniziato da poco". Così Sandra Milo aveva risposto alla giornalista del settimanale Oggi che l'aveva intervistata per sapere come stesse andando il suo sciopero della fame.

Aveva poi riferito di non stare troppo male, a parte sentire freddo e avere un po' di mal di testa. L'attrice aveva annunciato di voler andare avanti fino a quando sarebbe riuscita a resistere. Si è trattata, infatti, di un'iniziativa spontanea presa senza consultare il proprio medico: "Non ho chiesto il permesso a nessuno, se starò male lo chiamerò e mi dirà cosa devo fare", aveva rivelato Sandra Milo, nella certezza che, anche a 87 anni, una persona possa vivere un po' di tempo senza mangiare. E comunque, doveva fare qualcosa per i lavoratori dello spettacolo, e ha pensato allo sciopero della fame, forma di protesta mai sperimentata prima. Anche la figlia Azzurra con cui vive ha aderito alla sua lotta.

Con lei, l'attrice ha trascorso il periodo di quarantena in casa senza mai uscire: all'indispensabile provvedeva Azzurra. E per sopportare la tristezza, Sandra Milo, sbarcata di recente su Instagram, ha inventato il personaggio dell'indovina Amuchina con cui ha divertito i suoi follower.

Sandra Milo, una telefonata a sorpresa

Sandra Milo si è rivolta di nuovo a Geppi Cucciari e Giorgio Lauro, conduttori di Un giorno da pecora, per raccontare la novità inaspettata che ha posto fine allo sciopero della fame. Agli ascoltatori di Rai Radio 1, l'icona del cinema italiano ha raccontato di aver ricevuto una telefonata: chi chiamava si era qualificato come Giuseppe Conte. Sandra credeva si trattasse di uno scherzo da parte di qualche programma tv.

Il premier le ha dato il numero del centralino di palazzo Chigi, e di lì a poco ha potuto verificare che era tutto vero.

"È stato emozionante, bellissimo, ho pensato che per una volta la politica avesse ritrovato un volto umano", ha commentato l'attrice. Ha raccontato che ha parlato a telefono con il premier della situazione tragica degli artisti. Quindi, mantenendo un certo alone di mistero, ha riferito che Conte le ha chiesto un favore che lei già gli ha fatto, ma non ha voluto specificare quale. Forse si tratta proprio dell'interruzione del digiuno. Infatti, il premier le aveva detto che non sopportava l’idea che facesse lo sciopero della fame. Lei, a sua volta, ha chiesto al presidente del Consiglio di occuparsi dei problemi della gente, e in particolare di quelli degli artisti, ed è sicura che lo farà "da uomo d'onore qual è".

Ma non c'è alcuna certezza che una rappresentanza di lavoratori dello spettacolo verrà ricevuta dal capo del governo. All'accaduto, Sandra Milo ha dedicato un post su Instagram intitolato 'Un giorno da ricordare'. Il nuovo decreto governativo prevede che dal 15 giugno riaprano cinema e teatri, ma è solo una prima tappa verso un difficile ritorno alla normalità, sempre che i dati epidemiologici restino incoraggianti.