Nella serata di domenica 21 giugno Rita Dalla Chiesa ha speso alcune parole pesanti sul conto della popolazione cinese tramite il suo profilo Twitter. Condividendo una notizia de Il fatto quotidiano - che trattava del festival di Yulin, appuntamento annuale cinese dedicato alla vendita e al consumo della carne di cane - l'ex conduttrice di Forum si è chiesta sul social se fosse un peccato mortale auspicarsi l'estinzione dei cinesi. Una provocazione quest'ultima - così come chiarito dalla diretta interessata all'Adnkronos - che ha scatenato il dibattito sul web.
Rita Dalla Chiesa e il messaggio sui cinesi
A corredo dell'articolo sul festival di Yulin che ha condiviso su Twitter, Rita Dalla Chiesa ha scritto il seguente messaggio: "Cina, al via il festival della carne di cane di Yulin: migliaia di animali macellati. Crudeltà incredibile'. È peccato mortale volere l’estinzione del popolo cinese?". Delle parole quest'ultime che hanno diviso gli utenti sul social.
Sotto il tweet sui cinesi in questione sono giunti molteplici commenti da parte degli internauti. E non sono mancate per lei delle critiche.
Cina, al via il festival della carne di cane di Yulin: migliaia di animali macellati. "Crudeltà incredibile" - Il Fatto Quotidiano. È’ peccato mortale volere l’estinzione del popolo cinese?????? https://t.co/qizORk2HPR
— rita dalla chiesa🇮🇹 (@ritadallachiesa) June 21, 2020
Se da una parte c'è chi si è schierato dalla parte della conduttrice, ritenendo del tutto inaccettabile che nel 2020 in Cina venga ancora consentita la vendita e il consumo della carne di cane, dall'altra parte c'è chi invece l'ha tacciata di sinofobia.
Ovvero, di manifestare avversione verso il popolo cinese.
"Secondo questo singolare modo di ragionare, gli indiani, che rispettano e venerano i bovini, dovrebbero voler vedere sterminato l'intero pianeta - si legge tra le critiche destinate alla Dalla Chiesa -. Ma per fortuna loro sono più tolleranti di te e di chi ti ha messo il like".
E ancora: "Augurare l'estinzione di un miliardo e mezzo di persone (incluse donne e bambini) le sembra meno crudele di organizzare il festival della carne di cane? Amo i cani, ma l'olocausto cinese che propone non le ricorda niente? E poi, non eravate voi a difendere i bambini di Bibbiano?".
Tra i messaggi riportati dagli utenti per la conduttrice vegetariana e animalista emergono anche commenti di consenso verso il suo tweet lanciato per i cani e contro i cinesi: "Povere fedeli creature; come si può?
Nessuno lo impedisce. Cattivi, mostri senza cuore".
La conduttrice chiarisce la sua posizione
Alla luce dei commenti giunti in rete a margine del suo tweet, che contesta il festival di Yulin, Rita Dalla Chiesa ha voluto pubblicamente chiarire la sua posizione negando le accuse di sinofobia ricevute. "Io non mangio carne di nessun genere. E comunque era una provocazione, è chiaro", ha twittato.
Inoltre, in un'intervista concessa all'Adnkronos, ha spiegato di non essersi pentita su quanto cinguettato sui cinesi: "Non mi rimangio nulla, pur sapendo che ci sono moltissimi attivisti in Cina che cercano di evitare questo genocidio questa cosa non è più accettabile!”. Nel suo ultimo intervento si è, poi, detta indignata per il fatto che in Cina sia ancora ammesso il festival di Yulin.
E, infine, non si è risparmiata neanche sull'infezione da Covid-19 nata in Cina, poi divenuta una pandemia, così come sulla condotta assunta dai cinesi nella gestione dell'emergenza: "Dobbiamo fare casino. Con quello che hanno combinato (allude ai cinesi, ndr), poi, devono solo che stare zitti! Che mi attaccassero (allude agli hater, ndr), non me ne può frega’ de meno!”.