Chi conosce e segue Georgette Polizzi sa bene che non potrebbe vivere senza i colori. Sa bene che la sua vita é fatta a colori. Sui social, ogni giorno, trasmette ai suoi follower grande positività e allegria. Dietro a un volto sempre sorridente, però, come accade molto spesso, si nasconde un passato difficile. Georgette, pur nelle mille difficoltà ha avuto il coraggio di aprire il cassetto dei suoi ricordi, di mettersi a nudo, di mostrare una parte della sua vita che pochi conoscevano. Così nasce il suo primo libro I lividi non hanno colore, diventato in poco tempo un successo.
Georgette, però, non vuole essere compatita. Vuole dare un messaggio positivo e far capire che, nonostante tutto è sempre possibile rialzarsi e tornare più forte di prima.
Dopo la sua partecipazione, alcuni anni fa a Temptation Island, oggi, Georgette Polizzi è un’influencer e una stylist di successo. Su Instagram conta più di mezzo milione di follower, inoltre ha anche una sua linea di abbigliamento, la Georgettepol. Il marchio di fabbrica dei suoi capi sono i colori che rendono i vari abiti unici nel loro genere.
Nel corso dell’intervista esclusiva concessa a BlastingNews, Georgette parla del suo libro, di cosa si nasconde dietro la sua allegria, ma guarda anche a un futuro che è ancora tutto da colorare.
‘I lividi non hanno colore’
Parliamo del tuo libro, che nelle ultime settimane sta avendo successo. Il titolo è “I lividi non hanno colore”. Chi ti segue sui social, sa bene che i colori ti rappresentano, che la tua vita è colore. Perché la scelta di un titolo così particolare, quasi un ossimoro rispetto a quello che tu sei?
‘Il titolo come dici tu è un ossimoro, così a primo impatto, in realtà è una cruda realtà. Sono una ragazza di colore e sulle persone con la pelle scura come me, i segni dei lividi e le botte non si vedono. Questo è il motivo del titolo. Pazzesco, se si pensa, che poi però ho deciso di vivere a colori’.
Credi che se non avessi avuto un’infanzia in bianco e nero, oggi saresti diversa?
‘Ne sono fermamente convinta. Il dolore fortifica. Il mio passato terrificante mi ha portato ad essere la donna che sono oggi, follemente innamorata della vita’.
In altre occasioni hai detto che nel libro hai parlato di emozioni più che di problematiche. Se potessi tornare indietro, ci sarebbe qualcosa che vorresti dire alla Georgette bambina, piccola e indifesa?
‘Con il senno di poi le direi che tutte le violenze subite, un giorno le avrebbe dimenticate e l’avrei rassicurata sul fatto che il suo futuro aveva in serbo per lei qualcosa di bello’.
Sul tuo Instagram hai postato un bellissimo video in cui ti ritraevi a sfogliare le pagine di quotidiani. Nella sezione dedicata alla lettura, il tuo libro risultava secondo in classifica.
Cosa hai provato quando lo hai saputo? Quanta importanza ha voluto il fatto che il tuo messaggio, ci che volevi trasmettere con il tuo libro, era arrivato al pubblico? Chi ti senti ti ringraziare?
‘Quel giorno lo ricordo come se fosse oggi. Ho provato un mix di emozioni. Ero incredula ma allo stesso tempo felice, felice di aver centrato l’obiettivo. Ho scritto questo libro non per raccontare gli affari miei ma per dare forza alle persone e quella classifica ne è stata la conferma. Non sono nessuno e avere la consapevolezza di arrivare alle persone nel modo giusto nel mio piccolo mi riempie il cuore. Devo ringraziare diverse persone: Gabriele Parpiglia per avermi dato la possibilità, Giuseppe Carriere e la Match Picture per avermi accompagnato in questo percorso, Stefano Peccatori e Alice di Mondadori per aver creduto in me’.
Mettersi a nudo e raccontare le proprie emozioni, per usare un termine familiare, oggi è difficile. Sappiamo bene come il web sia pronto a scagliarsi e a criticare. Cosa ti ha spinto ad aprire dei cassetti così difficili del tuo passato? Quale messaggio vuoi tramettete? Credi di esserci riuscita?
‘Al giorno d’oggi il web, in particolar modo i social, mostrano solo il bello, le persone più seguite e influenti pubblicano vite perfette fatte di sfarzo, lusso e viaggi. Sono pieni di ostentazione, io mostro la vera me. Una vita fatta di alti e bassi come tutti, credo che questo mi abbia avvicinato alle persone perché hanno capito che sono una di loro. I cassetti li ho aperti proprio per far capire che la vita non è facile, ma che allo stesso tempo non bisogna mai mollare.
Vorrei che le persone capissero che la positività porta positività. Non credo di esserci riuscita, ma lo spero. Ogni giorno leggo i tanti messaggi di chi ha letto il libro e sapere di aver fatto del bene mi dà una carica pazzesca. Non aspiro al fatto che il libro diventi un best-seller, voglio solo che sia una sorta di mano tesa verso chi è caduto e fa fatica a rialzarsi’.
Dici che detesti essere compatita e odi il fatto che le persone possano provare pena per te e la tua storia. Perché?
‘La pena è un sentimento fine a sé stesso, è un po' come quando cadi da piccola, se tutti vengono a compatirti ti piangi addosso. Invece con un bel: “Dai, non ti sei fatta niente” ti alzi e torni a correre’.
C’è stato un momento in cui hai pensato di lasciar perdere e chiudere il cassetto dei tuoi ricordi?
‘No, perché i ricordi fanno parte di me. Io sono questa, fatta di presente, passato e con un futuro da colorare’.
La vita a colori di Georgette Polizzi
“Ho avuto la consapevolezza di essere nera quando i bambini hanno iniziato a farmi i dispetti e a picchiarmi... mamma perché gli altri bambini mi prendono a bastonate? Cosa ho io che non va? Sei speciale, quindi sono invidiosi di te”. Questo breve frammento del tuo libro è davvero molto toccante. In fondo, proprio perché i lividi non hanno colore, quando ci troviamo di fronte a un dolore non ci sono differenze di colore. Cosa pensi?
‘Penso che il dolore sia dolore.
Non importa su chi sia afflitto, non ci devono essere distinzioni e discriminazioni di nessun tipo. Peccato che il colore diverso della pelle sia ancora tabù’.
Veniamo all’oggi, alla tua vita a colori. Sei una delle poche influencer che mette sempre di buon umore i propri follower. Non c’e giornata in cui, chi ti segue, non possa fare un sorriso con te. Quale è il tuo segreto? Cosa ti spinge a vivere e pensare sempre positivo?
‘Come ho detto prima sono convinta che positività porta positività, mi sono ripromessa che nella mia vita non avrei mai lasciato ampio spazio alla tristezza. Mi sveglio, accendo la musica, ballo, canto e faccio sorridere il cuore, è una sensazione strepitosa’.
Con il giornalista Gabriele Parpiglia hai davvero un bellissimo rapporto.
Anche lui ha avuto un ruolo importante per il tuo libro e il tuo percorso interiore. C’è una cosa che vorresti dirgli?
‘Sì, abbiamo un rapporto speciale, diciamo che lui ha vi sto il bene in me in un momento nel quale molte persone mi avevano voltato le spalle. Lo stimo perché è un gran lavoratore, un professionista e come tale ha capito il mio bisogno di raccontarmi. È stato proprio lui ad accompagnarmi quel giorno in Mondadori, io ero emozionata, ma lui come sempre ha saputo mettermi a mio agio. Cosa vorrei dirgli? Una parola che sembra banale ma che per me ha un significato importante: grazie Gabry’.
Adesso hai un marito, un cagnolino, la tua famiglia, un sacco di gente che ti vuole bene.
C’è qualcosa che ti manca? Come ti vedi tra 10 anni?
‘La cosa che mi manca di più è diventare mamma. Sto affrontando un percorso terapeutico molto difficile che mi porta un sacco di disturbi, ma la voglia di maternità supera tutto. Non sono una persona che fa progetti a lungo termine, vivo alla giornata e apprezzo ogni singolo giorno, quindi non lo so’.
Georgette stilista
Ormai sei una stilista di successo. Ovviamente, anche il tuo lavoro avrà risentito dell'emergenza sanitaria. Come pensi che ripartirai? Cosa succederà al mondo della moda? Credi che qualcosa cambierà per sempre?
‘Come è successo a tante altre realtà, anche la mia azienda ha dovuto affrontare questo ostacolo che ha messo alla prova molti imprenditori.
Credo fermamente che la chiave del successo sia l’abilità di reinventarsi, trovare nuovi stimoli per andare avanti, non infossarsi in un solo progetto ma cercare sempre di rimanere a galla nonostante tutto. Penso che il mondo della moda, a causa di questa pandemia, abbia avuto come una sorta di “risveglio”: tanti stilisti famosi hanno deciso di stravolgere le loro collezioni e i loro calendari, hanno deciso di sbarcare online se non l’avevano già fatto, approcciandosi con un mondo per loro nuovo. Credo che non verranno più presentate tante collezioni, ma le maison si concentreranno sull’incentivare la qualità più che la quantità’.
Progetti futuri?
‘Sono in continuo movimento, ogni giorno penso a progetti nuovi. Molti sono già avviati e non vedo l’ora di poterli condividere con la mia community!’.