Martin Eden, dal 4 marzo su Netflix, è una libera interpretazione del romanzo omonimo di Jack London pubblicato nel 1909. Un film ambientato in una città portuale alla fine del 1800, diretto da Pietro Marcelli e scritto assieme a Maurizio Braucci. La pellicola ha riscosso un successo notevole all’estero e un’accoglienza controversa in Italia.

La sinossi del film

Martin Eden è un marinaio che vive a Napoli. Dopo aver salvato Arturo da un’aggressione, Martin (interpretato dal brillante Luca Marinelli) viene accolto dalla famiglia facoltosa del ragazzo e conosce Elena, colta ed elegante, sorella di Arturo e se ne innamora.

Elena diventa per Martin il simbolo dello stato sociale a cui lui aspira a elevarsi. Quasi illetterato, Martin sogna di diventare uno scrittore, a costo di fatiche e sacrifici. Prende a leggere di tutto, acquistando libri a buon mercato. Influenzato prima dai libri di Herbert Spencer e dopo dall’amico intellettuale Russ Brissenden (interpretato dal portentoso Carlo Cecchi), Martin si accosta ai circoli socialisti, entrando per queste ragioni in conflitto con Elena e con la famiglia borghese della ragazza.

La critica estera

The New York Times e Rolling Stones hanno considerato il film di Pietro Marcello un autentico capolavoro. Luca Marinelli, inoltre, con questa straordinaria interpretazione, si è confermato tra gli attori italiani più apprezzati all’estero, vincendo la Coppa Volpi al Festival di Venezia nel 2019, come miglior attore.

Il regista Pietro Marcello anziché di misurare il suo stile per un arrangiamento narrativo, lo decanta in maniera davvero adeguata. Il suo film, scritto assieme a Maurizio Braucci, è ambientato in una Napoli atemporale, dove il 900 viene raccontato in maniera evocativa attraverso materiali d’archivio.

Il regista

Pietro Marcello nasce a Caserta nel 1976.

Esordisce con documentari interpretati in chiave personale. Il suo primo film si intitola ‘Il passaggio della linea’ e narra di treni notturni che attraversano l'Italia e dei loro viaggiatori. Successivamente dirige ‘La bocca del lupo’, una storia d’amore tra un detenuto di Genova e una transessuale conosciuta in prigione, col quale Pietro Marcello vince il Torino Film Festival nel 2009.

Il film successivo ‘Bella e perduta’, storia alchemica e fantastica, nasce da fatti reali, quali il destino dei bufali maschi allevati a Caserta.

Il romanzo di Jack London

Martin Eden è un giovane marinaio che durante una rissa difende Arturo Morse da un gruppo di uomini che vogliono pestarlo. Fra i due ragazzi nasce un’autentica amicizia che induce Arturo a portare il marinaio nella sua famiglia borghese. Martin è lo stereotipo ottocentesco del sottoproletario ineducato. Ha le mani piene di calli e si muove con impaccio. Ad aumentare il suo imbarazzo interviene la comparsa di Ruth, sorella di Arturo, della quale Martin si innamora a prima vista e che diventa la sua educatrice, insegnandogli la grammatica.

In pochissimo tempo Martin impara le buone maniere e fa innamorare Ruth con la sua voglia di vivere, la sua energia vitale, le sue ambizioni letterarie. Jack London scrisse Martin Eden durante una crociera sullo Snark, un battello progettato e costruito dallo scrittore stesso. La crociera era diretta alle Hawaii e alle isole dei Mari del Sud. London partì il 23 aprile 1907 da San Francisco e arrivò a Papeete l’1 gennaio del 1908. Lo scrittore compose Martin Eden tra un attacco e l’altro di malaria, scrivendo mille parole al giorno, di mattina mentre nella lunga distesa del mare non si vedeva nulla. Il romanzo autobiografico ebbe una pessima accoglienza dalla critica, giudicando il libro come un documento socialista e una glorificazione dell’individualismo.