Da Palazzo Palladini a Palazzo Montecitorio il passo è breve e il caso Un posto al sole passa all'attenzione del Parlamento. Giorni fa, quando Dagospia ha parlato della cancellazione della famosa soap opera campana nella fascia dell'Access Prime Time, si è scatenato un vero e proprio dibattito tra i fan. Nonostante i buoni numeri riscontrati puntualmente, pare che l'intenzione sia proprio quella di sostituire Un posto al sole con un programma a stampo politico, condotto da Lucia Annunziata. Tale notizia non è stata accolta con entusiasmo dal pubblico di Rai 3 e ad esporsi sull'argomento è stato anche un deputato grillino che ha presentato un'interrogazione al presidente del Consiglio.

Tuttavia, dalle parole di Luigi Iovino è parso più che evidente che il rischio maggiore riguarderebbe l'economia della soap.

Si torna a parlare della possibile ricollocazione per Un posto al sole

Sono parecchi anni che, dal lunedì al venerdì, Un posto al sole va in onda dalle ore 20:45 facendo da traino ai programmi del Prime Time. Dopo aver superato il felice traguardo dei 25 anni di messa in onda, qualcosa sta per minacciare la soap partenopea. Nonostante i buoni risultati che Upas riscuote quotidianamente, si parla di circa il 7% di share e oltre 1.6 milioni di telespettatori, Rai 3 sembra interessata a sostituirla con una trasmissione politica.

A lanciare questa notizia è stato Dagospia. Il sito web diretto da Roberto D'Agostino, nello specifico, ha rivelato che qualora dovesse succedere il fattaccio, alle ore 20:45 invece di Un posto al sole sarà dato largo spazio al talk show condotto da Lucia Annunziata.

In tal modo sarà fatta concorrenza a Otto e Mezzo di Lilli Gruber, il programma politico di La7.

Il caso Un posto al sole finisce a Montecitorio

Nello slot orario delle 20:45 vanno già in onda un sacco di programmi di politica e Un posto al sole rappresenta un momento di svago per gli spettatori. Dagospia aveva ipotizzato una ricollocazione della soap di Rai 3 nel tardo pomeriggio delle 18:30, ma altre voci di corridoio hanno addirittura tirato in ballo lo spostamento su Rai 2 e Rai 1.

Ad ogni modo, tale ipotesi, seppur priva di conferme ufficiali, non è stata tuttora smentita ed ha catturato l'attenzione dei piani alti. In questi giorni è intervenuto l'ex direttore di Rai 3, Giovanni Minoli, che ha definito una follia l'intera vicenda. Anche a Palazzo Montecitorio l'argomento tiene banco, basti pensare che la notizia è giunta all'attenzione del premier Mario Draghi e a portarcela è stato un deputato dei 5 Stelle.

Il deputato Luigi Iovino in difesa di Un posto al sole: 'Vertenza di lavoro'

Luigi Iovino, deputato dei 5 Stelle, ha presentato un'interrogazione al presidente del Consiglio, al fine di riuscire a scongiurare la ricollocazione della soap opera partenopea. Intervistato a Fanpage, Iovino ha tenuto a specificare che il suo intervento non era legato alla soap opera in sé ma ad una vertenza di lavoro. Il forte timore è che Un posto al sole possa subire una grossa perdita di ascolti, generando così una crisi che potrebbe anche mettere in ginocchio l'intera produzione realizzata dalla sede Rai di Napoli. Il deputato ha fatto presente che il Mezzogiorno non si può certamente permettere di compromettere dei posti di lavoro.

Oltre ai vari lavoratori che operano direttamente nella soap ambientata a Palazzo Palladini e alle numerose comparse, per Iovino, Un posto al sole negli anni ha rilanciato l'immagine di Napoli, andando ad incrementare il turismo e favorendo le tante attività ricreative del capoluogo campano.