Il 18 maggio 2021 si spegneva Franco Battiato, cantautore, compositore e musicista che, grazie al suo eclettismo stilistico, è riuscito a conquistare per decenni una grande varietà di pubblico e a lasciare una traccia indelebile nella musica italiana.
In sua memoria, stasera 18 maggio dalle ore 21:20 Rai 1 trasmetterà, in prima visione, il documentario "Il coraggio di essere Franco" di Angelo Bozzolini, che ripercorre la vita e la carriera dell'artista dagli esordi negli anni '60 fino alle ultime produzioni. La narrazione, guidata dalla voce di Alessandro Preziosi, è accompagnata anche dalle testimonianze di suoi colleghi e amici - come Morgan, Sonia Bergamasco, Willem Dafoe, Luca Madonia, Giovanni Caccamo e Vittorio Sgarbi - attraverso una serie di aneddoti che permettono di comprendere, oltre all'ambito professionale, anche altre sfere della sua vita.
Il documentario
Produzione di Aut Aut Production con Rai Documentari, "Il coraggio di essere Franco" segue il percorso del rivoluzionario autore nell'arco di tutta la sua produzione artistica.
Il lavoro del regista non si limita solo a scandagliare l'aspetto artistico, ma tenta di restituire anche un'effigie più intima e personale, attraverso materiali inediti, come il resoconto della nipote Cristina e la mole fotografica conservata negli archivi di famiglia, della Rai, della Universal Music e della Cineteca di Bologna. Inoltre, tra i documenti mai diffusi, vi è anche un brano mai ascoltato prima, testi autografi del 1966 e foto esclusive del suo primo duo con Gregorio Alicata, “Gli ambulanti”.
Il ricordo di Franco Battiato
Franco Battiato è considerato come il ridisegnatore del concetto di musica pop in Italia, tanto che ancora oggi si parla del "genio di Battiato". Fin dai suoi esordi, la sua doppia tendenza - da una parte verso contenuti al di fuori del mainstrem, dall'altra in direzione della ricerca di una dimensione quasi sacrale dell'altre - lo ha portato a numerose sperimentazioni e all'utilizzo di linguaggi sempre diversi, in ambito non solo musicale, ma anche cinematografico e pittorico.
La sua grande versatilità gli ha consentito di spaziare senza difficoltà dal rock alla lirica, fino all'elettronica, di cui è stato precursore, rendendolo un artista plurisfaccettato e difficile da categorizzare.
Il direttore di Rai Documentari si è dichiarato entusiasta per la realizzazione di questo progetto, che si è posto come obiettivo quello di rendere eterna l'immagine di un uomo libero e di un intellettuale con un proprio punto di vista personale molto spesso in anticipo sui tempi.