Ci troviamo in una delle capitali della musica e dell’arte di costruirne gli strumenti, al cospetto di un’autentica eccellenza voluta, nata e dedicata interamente a uno di loro, affascinante e dalla storia straordinaria; divenuta con ogni diritto, vanto e gloria di Cremona…
Il Museo del Violino
Unico al mondo, questo luogo fortemente voluto dalla sua città, in molte occasioni ha cambiato la propria fisionomia e localizzazione durante gli ultimi due secoli; fino a giungere alla sede attuale, quella che ne valorizza il suo significato. Alla fine, dal 2013 l’anno della sua inaugurazione, ha trovato la sua definitiva collocazione in quello che fu il Palazzo dell’Arte; costruito durante il Ventennio, nel 1941, come si può desumere dalle sue inconfondibili linee architettoniche e dalla disposizione delle masse dell'edificio.
Dalla prima impressione che riceve osservandone la struttura, ciascun appassionato visitatore non immagina nemmeno lontanamente, quello che pian piano, sia destinato a incontrare e scoprire in questo luogo.
Un itinerario percorso, sospeso tra magia e suggestione, che lo conduce non solo lungo quello del tempo, bensì nell'ancora più straordinaria via alla conoscenza dell'universo musicale infinito del violino. Il Museo si affaccia su Piazza Marconi, molto vicina al cuore stesso di Cremona; sotto la quale viene ospitato un parcheggio sotterraneo della stessa ampiezza e capace di accogliere un numero assai elevato di veicoli. La bellezza del suo corpo architettonico, che colpisce chiunque si avvicini a questo luogo per la prima volta, viene poi sovrastata dalla scelta di accogliere ogni appassionato con due rappresentazioni molto speciali.
Quelle che, nel loro particolare simbolismo, racchiudono il significato della musica e riescono a comprendere in loro stesse il rapporto di questa con l'essere umano; fino a divenire tridimensionali. Si tratta della splendida rappresentazione di un violino che domina con la sua mole l'intera piazza; realizzato per rappresentare fino a che punto, per lui il suono possa esprimersi in infinite sfaccettature.
Invece l'Anima della musica: l'opera in acciaio di Jaume Plensa, un artista catalano, situata nella parte antistante l'ingresso, diventa la testimonianza perfetta della simbiosi tra quella dell'essere umano e quella musicale della vita.
Rappresenta un uomo seduto che ha tratto le gambe al proprio petto e la cui pelle appare tatuata per tutto il corpo con spartiti musicali; mentre al suo interno, trova spazio un solista che può esibirsi donandogli, in questo modo, la voce della musica.
Non è difficile immaginare quale possa esserne la suggestione...
Le collezioni
Prima di addentrarci alla scoperta di questa gemma incastonata in Cremona, conosciamo quali sono le Collezioni che incontreremo e come sono state suddivise; in modo da consentire un viaggio nel tempo, scandito da questo strumento. Sono due quelle che comprendono il patrimonio della liuteria cremonese, unico al mondo, nel quale si trovano strumenti ad arco realizzati dal Cinquecento fino ai giorni nostri; oltre a molti particolari collaterali a lei appartenenti. In ordine cronologico per prima s'incontra la Collezione Storica, che raccoglie quali autentiche opere d'arte, gli strumenti realizzati dai sommi maestri Andrea e Niccoló Amati, Antonio Stradivari e Giuseppe Guarneri "del Gesú".
La Collezione Moderna e Contemporanea, invece, espone quelli realizzati da maestri liutai italiani e stranieri; selezionati con accuratezza tra quelli che hanno vinto il Concorso Triennale Internazionale degli Strumenti ad Arco.
La mostra permanente
Suddivisa in dieci sale, queste si susseguono in un itinerario che una volta percorso, si scopre come abbia racchiuso ogni aspetto della perfezione che il violino assume, dai primi esemplari a quelli contemporanei. All'inizio s'incontra una galleria oscurata, il passaggio per giungere dalla nostra fino alla dimensione del violino e mentre la percorrono, gli appassionati sono accompagnati da immagini che raccontano la nascita e l'evoluzione di questo strumento.
Giunti al suo termine, appare la pregevole ricostruzione della bottega dove un maestro liutaio, esercitava il mestiere circondato da ogni strumento e olio a lui necessari e ancora oggi indispensabili alla magia di quest'arte.
A pochissima distanza, un'atmosfera soffusa di melodie e armonie, note e accordi, guida i passi di chi vuole abbandonarsi alla Diffusione del Violino, la sala dedicata all'ascolto delle registrazioni dei grandi esecutori di questo strumento. Queste sale della Mostra Permanente, sono intercalate, in un'alchemica alternanza, ad altri spazi dove le moderne tecniche multimediali si pongono al servizio di tutti coloro che vogliono conoscere le biografie dei maestri indiscussi della liuteria cremonese.
Inoltre, viene reso possibile la partecipazione virtuale a quello che rappresenta il processo costruttivo di un violino; grazie anche alle postazioni interattive dedicate questa volta ai bambini, alla loro attenzione curiosa e al desiderio di conoscerne i segreti.
La mostra prosegue nei luoghi ovattati in cui la luce, sfruttando la sua stessa natura, riesce con infinita sapienza a rendere magici gli strumenti appartenenti alla Collezione Storica; disposta lungo una galleria avvolta dallo stesso velluto rosso con il quale si usa foderare le custodie dei violini. Questa, a sua volta, si suddivide tra lo Scrigno dei Tesori, dove vengono esposti gli strumenti più rari dal valore inestimabile e la sala seguente, nella quale sono raccolti documenti e attrezzi appartenuti alla bottega di Antonio Stradivari demolita negli Anni Trenta.
A suggello di questo panorama storico, appare una piccola raccolta di soli ventuno strumenti realizzati tra il 1777 e il 1941, intitolata: Tramonto e Rinascita della Liuteria... un piccolo tesoro custodito in uno più grande, entrambi unici. Proseguendo la visita si giunge alla Collezione Moderna e Contemporanea accanto alla quale ci si imbatte nello spazio intitolato Friends of Stradivari: appositamente dedicato all'esposizione degli strumenti appartenenti a collezioni private provenienti da tutto il mondo. Ultima ma solo per la cronologia che rappresenta il filo conduttore di questo itinerario percorso che attraversa il museo, la sala dedicata alle apparizioni del violino nella storia del cinema e intitolata Il Violino nel Cinema.
Le proposte della Fondazione Stradivari
Non soltanto queste sono realizzate nel modo più tradizionale, come rassegne e concerti, mostre temporanee ed esibizioni dei più grandi artisti al mondo; accanto a percorsi formativi, di studio e di conoscenza del violino. Tutte quelle che hanno come peculiare espressione la cornice di un pubblico, permettono a chiunque vi partecipi come appassionato spettatore, di scoprire e conoscere l'Auditorium Arvedi: l'autentico cuore del Museo del Violino di Cremona. Un luogo unico al mondo... come ogni Anima, quando sceglie di rimanere celata fino al momento in cui non sia destino che decida di lasciarsi incontrare; per poi lasciare una traccia indelebile in quella di chiunque l'abbia conosciuta.
Dove ogni particolare e scelta architettonica, così come costruttiva e dei materiali impiegati, ne hanno fatto un autentico gioiello; quello che da solo, si considera che sia la gemma incastonata all'apice di questo diadema dedicato al violino. A suggello del Museo del Violino, "il Sapere e il Saper Fare Liutario della Tradizione Cremonese, inscritto nel Patrimonio Culturale Immateriale dell'Unesco, ha saputo divenire un autentico tesoro della nostra cultura. Si tratta della raccolta a tutela delle tutte le tradizioni del mondo, per fare in modo di proteggerle e preservarle quale autentico patrimonio di tutte quelle differenze orali e trascritte, letterarie e musicali tra i popoli, che ci permettono ogni giorno, incontrandole, di vivere per addizione.