Crotone, circa 80.000 abitanti , celebra con devota partecipazione il tradizionale pellegrinaggio della Madonnina nera, insieme ai turisti, ospitati con la consueta accoglienza d'antica tradizione risalente alla Magna Grecia.

Il pellegrinaggio

Giunge al termine della grande fiera che si svolge per quattro giorni, il terzo weekend del mese di maggio, lungo Viale Regina Margherita, divenendone il suo corollario.

Viene organizzata dalla Curia Arcivescovile di Crotone, dal comitato promotore che ha sede nella Duomo di San Dionigi e coordinata da Don Bernardino Mangellazzi, parroco del Santuario di Capo Colonna.

In questa manifestazione, accanto a coloro che ancora oggi praticano arti e mestieri antichi, s'incontrano gli artigiani locali.

In particolare: venerdí viene offerto l'olio per la lampada votiva, mentre domenica alle ore 01.00 iniziano le vere e proprie celebrazioni del Pellegrinaggio di Capo Colonna.

Durante tutto l'anno, la Madonnina nera riposa nel Duomo di Crotone, da dove, la notte tra sabato e domenica, al termine di una lunga omelia, lascia la Cattedrale.

Tra applausi, petali di rosa, fuochi d'artificio e portata a spalla dai Portantini, intraprende il suo cammino verso il Santuario di Capo Colonna.

La sera della domenica, via mare, la Madonnina nera fa ritorno al porto scortata dalle barche dei pescatori in corteo.

Successivamente, viene traslata di nuovo nel Duomo intitolato a San Dionigi, patrono della città, al termine di un grandioso spettacolo pirotecnico.

Ogni sette anni, quando cade la ricorrenza del settenario, il percorso a ritroso viene effettuato con la Madonnina nera deposta a bordo di un carro, trainato da una coppia d'immensi buoi allevati sulla Sila, appositamente attrezzato e impiegato solo in questa occasione.

La particolarità riguarda il fatto che questa tradizione del settenario, coincide con la valenza esoterica e metaforica del significato del numero sette; appartenente prima ancora che alla tradizione cristiana, a quella ebraica.

Un piccolo luogo di culto

Capo Colonna con il suo Santuario, vogliono essere il simbolo e il ricordo degli accadimenti nel 1541.

Durante l'incursione saracena sul promontorio di Capo Colonna; luogo di templi greci tra i quali, di grande rilevanza storica, quello di Hera Lacinia, questa Icona della Fede diviene protagonista di quello che vi accadde.

Dopo la devastazione, i Saraceni e i Turchi loro alleati, appiccarono il fuoco all'immagine della Madonnina nera.

Ma da questa provennero dei bagliori miracolosi, come risposta ai ripetuti tentativi compiuti per distruggerla.

In segno di profondo disprezzo, fu gettata in acqua, dove venne ritrovata per poi essere affidata a un frate francescano.

Questi, a sua volta, la fece pervenire al vescovo di allora: Monsignor Antonio Lucifero.

Da allora, seguendo il profilo della costa, ogni anno il pellegrinaggio di tredici chilometri percorre la strada punteggiata da innumerevoli tripodi delfici accesi, simboli di Crotone.

Sono loro che guidano i passi di tutti i devoti convenuti, fino al piccolo santuario dove, dopo la celebrazione della Santa Messa, la Madonnina rimane esposta affinché si possa renderle omaggio.

Alla scoperta della città e dei suoi dintorni

Patria di Pitagora, Crotone devota senza distinzioni tra le generazioni e tra persone credenti o atee, non è solo il luogo di questo pellegrinaggio.

E' infatti uno scalo, tra quelli di maggiore rilevanza, per le grandi motonavi che solcano il Mar Jonio lungo le rotte di crociera e la sede d'importanti manifestazioni e competizioni legate al mondo della vela, che si tengono presso la sua marina.

Grazie alla vicinanza della Sila, di Cérenzia cittá bizantina, del borgo medievale di Santa Severina, di Ciró e i suoi vigneti, della poderosa fortezza a mare di Le Castella e d'Isola di Capo Rizzuto con la sua riserva marina incontaminata e il parco archeologico sommerso e intatto, Crotone é un crocevia turistico di fondamentale importanza per la Calabria.

Molte sono le bellezze di rilievo che appartengono al suo passato storico e artistico, tra cui: il Castello Aragonese di Carlo V e il centro storico, ancora oggi quasi del tutto intatto, e molto antico perché risalente alla Magna Grecia.

Un'offerta alberghiera di alto livello e un'eccezionale tradizione enogastronomica, ne completano il ritratto che diviene per ogni turista e ospite un indelebile ricordo, da portare per sempre con sé al proprio ritorno.