La provincia di Siena aveva dato il via libera alla caccia alla volpe in tana nel periodo dal 1 aprile al 31 luglio 2013. Le motivazioni a sostegno della delibera prendevano in considerazione i danni che le volpi arrecano agli altri animali che vivono nel territorio. Questa delibera è stata però ritirata dopo l'indignazione del popolo del web.
La pratica della caccia alla volpe in tana è infatti davvero molto violenta. Prevede l'uccisione dei cuccioli della volpe, che in questo periodo se ne stanno ancora nelle loro tane in attesa di essere svezzati.
I cuccioli finiscono quasi sempre nelle fauci dei cani che li sbranano in modo violento. I cuccioli che tentano di fuggire vengono uccisi dalle fucilate dei cacciatori oppure addirittura da bastonate.
La caccia alla volpe in tana è stata messa al bando da tutti gli ambientalisti che hanno fatto circolare le notizie di questa pratica assurda sul web. Nel giro di pochi giorni i maggiori social network, Facebook in particolare, si sono riempiti dei commenti di tutto il popolo del web che ha cercato con ogni mezzo che aveva a disposizione di far cambiare idea alla provincia di Siena affermando che si tratta di una violenza gratuita ed ingiustificata nei confronti di animali del tutto indifesi.
Per fortuna il popolo del web è stato ascoltato e i cuccioli di volpe potranno quindi vivere del tutto indisturbati.
Il consigliere regionale Mauro Rovanelli ha affermato: "È una vittoria di animalisti e ambientalisti, ma anche della rete, che ha amplificato la vicenda creando un gigantesco passaparola. Ringrazio chi si è attivato. Questo dimostra che protestare serve, e che oggi i cittadini, se ci credono, possono far valere efficacemente le proprie ragioni. Ringrazio anche la giunta provinciale di Siena che ha compreso quanto questa vicenda avesse colpito la sensibilità di tante persone".
Purtroppo però non si tratta di una vera e propria vittoria. L'assessore provinciale all'agricoltura, alle risorse faunistiche e aree protette Anna Maria Betti ha affermato che si tratta solo di una moratoria della durata di un mese soltanto, nata per cercare di far calare il tono delle polemiche. La provincia di Siena sembra quindi ancora intenzionata a dare la caccia alla volpe.