Doveva essere l'estate all'insegna delle vacanze con gli animali domestici anche per combattere l'abbandono estivo dei 4 zampe ed invece null'altro che divieti e multe. L'Aidaa (Associazione italiana difesa animali e Ambiente) ha fatto il punto della situazione riguardo la bella favola che gli italiani possono andare ovunque con il proprio cane: ne è emerso che sono state elevate oltre 4000 multe "effettuate in spiagge dove non erano presenti cartelli di divieto o che avevano cartelli irregolari".

Il problema di fondo è che a differenza degli umani, per i quali si dà per scontato che siano educati, puliti e rispettosi, per i cani non accade.

Per loro vige il processo alle intenzioni: prima ancora che abbiano fatto qualcosa, vengono non tollerati, al punto che anche se il peloso si comporta secondo il galateo, non evita la multa.

In altri termini, non si sanziona il comportamento sbagliato dopo che si è verificato come quando si fa un'infrazione stradale, ma prima ancora che accada. Si tratta del processo alle intenzioni, vietato costituzionalmente dal nostro ordinamento, ma che permette di elevare multe di 200 euro solo per aver introdotto su di una spiaggia libera il cane, contro i 70-100 euro per divieto di sosta.

Molte multe hanno colpito i turisti stranieri. Ingannati dalle campagne relative ai cani in spiaggia, si sono visti multare dai rappresentanti delle istituzioni e cacciare dai bagnanti, per normative poco conosciute e male pubblicizzate.

A quanto pare infatti non tutte le spiagge libere sono uguali ma nessuno sa dove, quando e perché.

Il presidente di Aidaa, Lorenzo Croce, ha affermato di aver ricevuto, "oltre alle lamentele per le multe, 2.500 segnalazioni di persone con cani allontanate dalla spiaggia o dai vigili o dalla guardia costiera. In alcuni casi sarebbero stati allontanati in maniera illegale dai bagnini o da altri bagnanti presenti sotto la minaccia di chiamare le forze dell'ordine".

«Un risultato disastroso - ha sostenuto all'Ansa Croce - al quale contribuisce la babele di normative esistenti, circa 8.000 provvedimenti, uno per ogni 800 metri di spiaggia italiana che noi da anni denunciamo».

Il presidente dell'Aidaa ha sottolineato il grave danno portato da due elementi contraddittori: "il primo legato alle campagne che facevano intendere che si potevano portare i cani in spiaggia, dall'altro il caos normativo" che ha visto anche l'intervento anche del Tar.

Lorenzo Croce ha fatto appello al ministro del Turismo affinché prenda in mano la situazione e "trovi una soluzione che permetta di salvaguardare il diritto di tutti, compresi quelli che vogliono portare in spiaggia il proprio cane".