Il Ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini risponde seccamente 'NO' alla proposta avanzata dal sindaco di Forte dei Marmi, Umberto Buratti che aveva chiesto al numero uno dell'Istruzione in Italia un rinvio al primo ottobre della riapertura delle scuole per cercare di salvare una stagione turistica che, in Versilia, è stata flagellata dal maltempo.
Come ci si poteva aspettare, niente deroga dunque e calendario scolastico che rimarrà inalterato. Innanzitutto il ministro Giannini ha motivato il suo No con il fatto che un cambiamento andrebbe contro le esigenze delle famiglie, dove, molto spesso, entrambi i genitori sono costretti a lavorare.
In secondo luogo, i calendari scolastici vengono deliberati dalle Regioni e sono già stati comunicati ai vari Istituti in modo da poter programmare al meglio l'attività didattica: rinviare la Scuola al primo ottobre significherebbe stravolgere tale programma ma, soprattutto, venir meno al minimo di 200 giorni di lezione previsti dalla legge.
Scuola, proposta sindaco Forte dei Marmi bocciata, ma c'è chi dice si
Il ministro dell'Istruzione, che tra l'altro proprio in questi giorni si trova in vacanza in Versilia, ha concluso il proprio intervento in maniera scherzosa, invitando il sindaco Buratti in...spiaggia per discutere ugualmente del problema e magari confidando in un miglioramento del tempo.
Se da una parte, il numero uno del Miur ha detto di no al posticipo della riapertura delle scuole, l'iniziativa del sindaco Buratti ha trovato l'appoggio praticamente unanime da parte degli operatori turistici e delle associazioni di categoria. Il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca ha ricordato come già ai tempi del governo Prodi, si era proposto di tornare ai 'vecchi tempi' e di ampliare le vacanze dei ragazzi a tutto il mese di settembre.
Il coro dei SI alla riapertura delle scuole ad ottobre è destinato ad allargarsi: c'è chi addirittura propone che dall'anno scolastico 2015/2016 si prolunghino le lezioni fino alla fine del mese di giugno e si ricominci il primo ottobre. Insomma, la proposta del sindaco di Forte dei Marmi ha avuto l'effetto di un sasso nello stagno e con tutta probabilità, le polemiche non finiranno qui.