Un francese riconosciuto nell'ultimo video dell'ISIS che mette in scena la decapitazione di 18 soldati delle forze di Assad ed in cui viene mostrata l'immagine dell'avvenuta decapitazione dell'umanitario americano Peter Kassig.

Il nome di battaglia del jihadista riconosciuto dai servizi francesi ma anche da un giornalista della TV BFM che lo aveva intervistato è Abdallah al-Faransi. La notizia è stata confermata oggi, 17 novembre, dal Ministro dell'Interno francese Bernard Cazeneuve.

Si tratta di Maxime Hauchard, un giovane normanno di 22 anni convertitosi all'Islam a 17 anni, secondo quanto aveva dichiarato al giornalista di BFM.

Nel 2013 ha raggiunto la Siria dopo un soggiorno in Mauritania. Il villaggio dove Maxime è nato stenta a crederci, tanto più che Bosc-Roger-en-Roumois è una località tranquilla e le testimonianze di chi lo ha conosciuto lo ritraggono come un ragazzo tranquillo, gentile, senza problemi.

Maxime è incensurato, non si può neanche dire che sia stato formato in carcere come è successo ad altri jihadisti francesi partiti per la Siria. A quanto sembra è stato influenzato sui social network, uno degli strumenti prediletti dei reclutatori di militanti per il Califfato.

Uno dei suoi amici ha confermato alla radio RTL che "Si trattava di un ragazzo gioioso". Tre anni fa le cose sono cambiate, quando ha cominciato a radicalizzarsi.

"Ha interrotto gli studi. Piano piano si è convertito. Andava alla Moschea e pregava".

La comunità francese è cosciente di avere già circa cinquecento ragazzi partiti per fare la jihad ma l'immagine di uno di loro che taglia freddamente la gola ad un ostaggio siriano ha violentemente scosso l'opinione pubblica.

Il Centro di prevenzione contro le derive settarie legate all'Islam (CPDSI), ha stilato un rapporto in base ai dati forniti da 160 famiglie che l'hanno contattato dal febbraio scorso, dal titolo: "la metamorfosi operata sui giovani dai nuovi discorsi terroristici".

Ne risulta che i candidati alla jihad non sono solo giovani fragili che vivono in condizioni di precarietà ma ragazzi provenienti da ceti sociali assai diversi e spesso adescati via social network. Non è una novità, basta andare su Facebook per scovare facilmente profili di potenziali terroristi sui quali fare presa.

Sembra che tra i "boia" del video di domenica ci sia anche un secondo francese ma la notizia non è ancora confermata. Non solo, gli occidentali potrebbero essere diversi e tra di loro ci sarebbe un inglese già riconosciuto.