Un'inchiesta di Repubblica porta sotto i riflettori il tema del racket della prostituzione, i cui affari sono in costante aumento. Giovani africane portate in Italia con l'inganno o con la minaccia, anche di riti voodoo, e costrette a prostituirsi. Da Gennaio a Maggio di quest'anno ne sono arrivate 2.000, confermando il trend del 2015 che aveva registrato un aumento del 300%. Diminuisce invece l'età media delle vittime, il 20% delle quali non ha ancora compiuto 18 anni. E l'Italia è diventata un "centro di smistamento", dove gli sfruttatori fanno convergere le ragazze destinate che poi vengono dirottate in Nord Europa.

La tratta delle ragazze nigeriane

I numeri della tratta, ricostruita anche grazie ai dati del Viminale sugli sbarchi, e all'operato di ONG come Oim e Save The Children, parlano chiaro: il racket è fiorente, ed in espansione. Un numero sempre maggiore di donne, talvolta ragazzine, vengono schiavizzate da organizzazioni prive di scrupoli, che le inviano sui marciapiedi italiani, ma anche diFrancia, Gran Bretagna, Spagna, Austria e addiritturain Finlandia.

Un fenomeno in crescita

Per capire quanto il fenomeno si stia allargando, basta pensare che nel 2013, le ragazze giunte in Italia mediante i viaggi clandestini in mare, per essere avviate alla prostituzione, erano poco più di 400, che sono diventate 1.500 nel 2014, e sono aumentate a 5.000 nel 2015, un aumento esponenzialeche non sembra destinato a diminuire.

Moltissime le minorenni

Il dramma riguarda anche moltissime minorenni, e l'età media si sta abbassando sempre di più. Molte hanno una quindicina d'anni, ma in alcuni casi, gli inquirenti si sono trovati davanti anche delle tredicenni. Approdano con i barconi, e vengono recuperate dagli uomini del racket nei centri di accoglienza.

Tenute sotto scacco con violenze e riti voodoo

L'inchiesta di Repubblica riporta la testimonianza di Irene Paola Martino, ostetrica al servizio di "Medici senza Frontiere" che ha partecipato ad operazioni di soccorso nel Canale di Sicilia. La donna riferisce che in ogni sbarco, c'è sempre un foltogruppo di donne nigeriane, spesso minorenni.

"Si riconoscono immediatamente, perché stanno tutte insieme, e hanno un atteggiamento molto diffidente". Quando i soccorritori riescono a farle parlare, raccontano episodi di atroce violenza, come stupri di gruppo, sotto minaccia armata. Alcune ragazze rimangono incinte a seguito delle violenze, ma sono poche quelle che si affidano alle istituzioni per abortire. Quando sbarcano hanno il terrore negli occhi, sanno che presto saranno avvicinate dagli uomini del racket, e credono che se non obbediranno ai loro ordini, i rituali voodoo alla quale le hanno sottoposte, porteranno disgrazie alle loro famiglie.

Un racket spietato

Una volta prese in custodia dal racket, le ragazze vengono costrette a prostituirsi, generalmente in strada, per molte ore, di giorno e di notte.

In Italia le regioni più interessate da questo fenomeno, sono ilVeneto, la Lombardia e il Piemonte, ma anche le altre regioni non sono esenti. Inutile ricordare che coloro che si rivolgono a questo "mercato" della prostituzione, alimentano un racket disumano e schiavista.