Il governo francese avrebbe mentito circa le misure di sicurezza assunte in vista dei festeggiamenti sulla Promenade del 14 Luglio, quando la follia di un terrorista alla guida di un camion ha strappato la vita ad 84 persone ferendone centinaia. Non si tratta di una "teoria complottista", ma di quanto rivelato da un'indagine svolta dai giornalisti di Libération. Sin dall'inizio il premier Manuel Valls e alcuni suoi ministri hanno affermato e ripetuto che la zona pedonale della proménade dove si sono svolti i festeggiamenti fossero sorvegliati da agenti della polizia statale, oltre che da quelli della municipale, e che il camion sarebbe entrato passando da una zona chiusa al traffico, dove le auto parcheggiate impediscono il passaggio, riuscendo ad infiltrarsi passandosopra un marciapiede.

Ma i giornalisti di Libération che hanno elaborato l'inchiesta sostengono che le cose non siano andate come raccontato, portando testimonianze ed immagini a sostegno delle accuse.

La ricostruzione di Libération

Secondo il dossier di Libération, aBoulevard Gambetta, dove il camion del terrorista si è immesso nella Proménade, non sarebbe stato sorvegliato da un presidio della polizia nazionale, e non corrisponderebbe a verità nemmeno che le auto in sosta impedissero l'accesso alla strada. Sarebbero invece stati presenti solo i vigili urbani, solitamente impiegati per il controllo del traffico e non addestrati adesigenze di ordine pubblico, e l'unica auto della municipale presente, non era parcheggiata in modo da impedire il transito verso la Proménade.

Il camion non ha forzato posti di blocco

Per iniziare la folle corsa verso i pedoni festanti, il terrorista secondo la ricostruzione di Libération non avrebbe dovuto superare o forzare nessun posto di blocco. Il terrorista ha investito alcune persone presenti già prima di giungere sulla zona pedonale, dove è salito sul marciapiede e ha proseguitola sua corsa, sorprendendo gli uomini della municipale presenti sul posto, che non hanno avuto nemmeno il tempo di reagire.

Inoltre per affrontare una situazione del genere occorre un addestramento che gli uomini della municipale non hanno, e armi più potenti di quelle in dotazione al corpo, revolver di basso calibro che non sarebbero riusciti a penetrare le lamiere del camion.

Sistema di sicurezza francese sotto accusa

Secondo le testimonianze, gli uomini della polizia nazionale sarebbero giunti sul posto solo in seguito, quando la strage era ormai compiuta.

Il governo francese ha cercato di coprire le falle del dispositivo di sicurezza "aggiustando" la realtà con alcune menzogne, svelate dall'inchiesta dei giornalisti d'oltralpe.

E anche questa volta, comein seguitoai precedenti attentati che hanno insanguinato la Francia, la gestione della sicurezza dell'evento di Nizza da parte delle forze dell'ordine è finito sotto accusa. Dopo gli attentati a Charlie Hebdo e al Bataclan e le continue minacce terroristiche rivolte ad obiettivi francesi, in molti ritengono che la situazione sia stata gestita troppo "alla leggera".