Le autorità saudite hanno riferito che 17 miliziani dell'autoproclamato Stato Islamico sono stati fermati e arrestati con l'accusa di terrorismo.I 17 arrestati facevano parte di una "cellula jihadista" che si era macchiata di diversi attentati terroristici in passato ed era in procinto di compierne altri.

Secondo quanto riferito dal Ministero dell'Interno e come riportato dai media internazionali, tra cui l'italiana "ANSA", 11 dei 17 miliziani, tra cui una donna, risultano essere sauditi mentre gli atri componenti del gruppo risultano esseredueegiziani, un palestinese e tre yemeniti.

Il conflitto ideologico tra Arabia Saudita e ISIS

L'arresto dei 17 miliziani dell'ISIS rientra nella guerra che l'Arabia Saudita sta conducendo contro il Califfato, guerra che ha origini più ideologiche che "umanitarie".

Difatti, sia la monarchia del Golfo che l'autoproclamato Stato Islamico sono basati sulla stessa interpretazione estremista dell'islamismo sunnita ma i miliziani dell'ISIS detestano il regno saudita in quanto visto come "traditore" del "vero Islam".

Ciò che sembra dare maggiormente fastidio all'ISIS è il fatto che l'Arabia Saudita faccia affari con i paesi occidentali e che non disdegni l'enorme ricchezza e la lussuria data dai petroldollari.

Il legame geopolitico tra l'Arabia e l'islamismo radicale

C'è da segnalare che da un punto di vista geopolitico e strategico l'Arabia Saudita ha avuto un decisivo ruolo nel sostenere l'avanzata del'islamismo radicale nel Medio Oriente e nel mondo intero.

Difatti, gli strateghi del regime del Golfo sono stati sinora alquanto abili nel diffondere l'islamismo radicale nel mondo e hanno avuto un decisivo ruolo nel tentativo di ridisegnare la mappa del Medio Oriente, sia attraverso la partecipazione alla distruzione dei regimi islamici più laici (Iraq e Siria) e sia tramite il tentativo di indebolire il perno dell'islamismo sciita "eretico", ovvero l'Iran.

Obiettivo che sinora non è riuscito, grazie anche all'intervento russo nel conflitto siriano e al tentativo di "distensione" tra Stati Uniti e Iran.