Stanno facendo discutere le frasi utilizzate in una preghiera dall'imam della Grande Moschea della Mecca Abdurrahman ibn Abdulaziz as-Sudais.L'imam saudita ha esortato Allah affinché faccia in modo che i jihadisti trionfino sui cristiani, gli ebrei e tutti gli altri "infedeli".

L'imam ha fatto principalmente riferimento ai conflitti in Siria,Iraq e Yemen dove l'Arabia Saudita e i gruppi islamisti da essa sostenuti si trovano impegnati nella "guerra santa" contro gli "infedeli" islamici sciiti (Houthi, regime di Assad, Iran)e in parta ostilità con altri gruppi di "infedeli" come le minoranze cristiane, i curdi e le minoranze ebraiche.

L'imam della Grande Mecca e il radicalismo salafita

Secondo quanto riportato in un articolo del quotidiano "il Giornale" l'imam as-Sudais sarebbe un'esponente del salafismo, un'interpretazione "integralista" dell'islamismo sunnita che si considera la rappresentante del "vero Islam" contrapposto alle "eresie" sciite e alle versioni più moderne e/o moderate dell'Islam.

Sempre secondo quanto riportato dall'articolo, già in passato l'imam saudita si era lasciato andare a forti dichiarazioni contro gli ebrei e Israele nonché all'esortazione di una "guerra santa" contro gli islamici sciiti.

L'Arabia Saudita e l'islamismo radicale

L'Arabia Saudita è considerata la "terra più sacra" dell'Islam ma allo stesso tempo è quella dove è norma la sua interpretazione estremista, se si esclude l'autoproclamato Califfato dell'ISIS.In Arabia lo stesso salafismo e il wahabismo sono le interpretazioni considerate più 'corrette' e nel paese del Golfo risultano operare diversi imam e gruppi alquanto estremisti che spesso si trovano in competizione tra loro o in rotta di collisione anche con lo stesso regime degli Al Saud.

Inoltre, l'Arabia Saudita è accusata di finanziare e sostenere l'avanzata dell'islamismo radicale nei paesi arabi e nel mondo, nonché di essere tra i finanziatori "occulti" dell'ISIS e di Al Qaeda, e al di là della verità o meno di tali ipotesi non si può non segnalare che effettivamente a livello geopolitico il regime del Golfo non raramente beneficiato dell'avanzata islamista, Siria in primis.