Un lavoratore è stato licenziato perché malato. È successo a Bologna. L'increscioso episodio è stato denunciato dalla Fim-Cisl: il dipendente della Metalcastello, azienda di Castel di Casio (Bologna), era stato sottoposto ad un trapianto di rene e, una volta rientrato al Lavoro, doveva recarsi spesso in bagno per espletare i suoi bisogni fisiologici. Quest'atteggiamento non sarebbe piaciuto all'azienda bolognese che, di recente, ha recapitato la lettera di licenziamento al dipendente. Il sindacato ha spiegato che un suo avvocato assisterà l'operaio licenziato, sperando che la Metalcastello torni sui suoi passi e riveda la propria posizione.

La Metalcastello si è mostrata inflessibile

In Italia non è consentito neanche ammalarsi. Lo sa bene un lavoratore bolognese, che ha perso il lavoro dopo un trapianto di rene. Dopo innumerevoli richiami, la Metalcastello ha dato il benservito al dipendente malato. Eppure la Fim aveva sempre chiesto all'azienda di tenere in considerazione le condizioni di salute dell'uomo, che era stato sottoposto a un delicato intervento. La società, nonostante ciò, ha provveduto ad allontanare l'operaio e, in seguito a questa decisione, il sindacato contesta non solo il mancato rispetto dei doveri di correttezza e buona fede, ma anche la violazione del contratto collettivo nazionale di lavoro, che obbliga ad avere un riguardo maggiore verso i lavoratori affetti da determinate malattie.

La replica dell'azienda, leader nel settore degli ingranaggi, non è tardata ad arrivare. Il licenziamento non sarebbe dovuto a ragioni di salute, ma alla "reiterata violazione di obblighi e regole di comportamento sul lavoro".

La storia di Antonio Forchione, operaio della Oerlikon Graziano

La Fim-Cisl reputa assurdo il licenziamento di un operaio malato da parte di un'azienda che, recentemente, ha donato alle sue dipendenti screening oncologici preventivi.

Ora si chiede il supporto di tutte le sigle sindacali e dei lavoratori per contestare tale presunta iniquità. Il diritto alla salute è contemplato dalla Costituzione, e prevale su qualsiasi decisione autonoma o procedura interna.

Recentemente aveva ricevuto il benservito anche un dipendente della Oerlikon Graziano di Rivoli, Antonio Forchione.

Questi, 55 anni, era stato sottoposto ad un trapianto di fegato e, otto mesi dopo il ritorno in fabbrica, era stato licenziato. L'azienda, dopo le polemiche e le esortazioni di molte autorità, tra cui il governatore della Regione Piemonte Chiamparino, ha deciso di reintegrare il signor Forchione.