Sembra proprio che gli operai della Oerlikon debbano fare molta attenzione alla propria salute perché, in caso di malattia, più o meno grave, rischiano il posto di lavoro. Dopo il caso dell'operaio Antonio Farchione, licenziato e poi reintegrato in azienda dopo un trapianto di fegato, è scoppiato quello di Massimo Paparella, dipendente che ha ricevuto il benservito dopo essere stato sottoposto a un intervento cardiaco. Paparella ha riferito di aver ricevuto una lettera dalla Oerlikon in cui si sottolineava la sua 'sopravvenuta inidoneità fisica' e quindi l'incapacità di lavorare.

Paparella aveva protestato per le 'pause collettive'

La missiva ricevuta a metà febbraio dal signor Massimo Paparella è simile a quella che, a suo tempo, ricevette Antonio Farchione. Questo, tuttavia, è stato reintegrato. L'unica colpa di Massimo Paparella sarebbe stata quella di essersi operato al cuore. Adesso l'uomo non serve più all'azienda, che ha preferito licenziarlo. Nel corso di un'intervista rilasciata a Radio Capital, l'operaio ha parlato di 'ritorsione dell'azienda', poiché in passato lui si era lamentato per le 'pause collettive'. Secondo l'azienda, queste sarebbero le 'pause fisiologiche' cumulative. Il dipendente della Oerlikon Graziano ha ricevuto la solidarietà dei colleghi e, il prossimo 20 marzo 2017, ci sarà uno sciopero di quattro ore.

A promuoverolo è stata la Fiom di Bari, secondo cui in Italia si continua a 'fare azienda sulla pelle dei lavoratori'.

Fiom: 'Oerlikon fa azienda sulla carne viva dei lavoratori'

Un altro lavoratore italiano ha ricevuto il benservito dopo un intervento chirurgico. E' accaduto, tempo fa, ad Antonio Farchione, ed ora è successo a Massimo Paparella.

La Fiom fa notare che l'operaio licenziato aveva, tempo fa, protestato per le assurde regole, stabilite dall'azienda, concernenti le 'pause collettive'. Secondo la Fiom, la Oerlikon non sarebbe in grado di accaparrarsi nuovi clienti e mercati con il rinnovamento dei processi produttivi e dei prodotti, quindi fa azienda 'sulla carne viva dei lavoratori'. Chissà se il signor Paparella potrà tornare in azienda come il collega Farchione?