Nel corso della puntata de Le Iene del 14 maggio è andato in onda un servizio di Matteo Viviani: la giovane iena è volata fino in Russia per parlare di un gioco online molto in voga tra i minorenni e che ha provocato fino ad ora tantissimi morti. Si chiama Blue Whale: prestate attenzione ai vostri figli.
Blue Whale, le regole del gioco-suicida
Il nome Blue Whale fa riferimento proprio alla balenottera azzurra ed è legato alla sua scelta di arenarsi sulle spiagge del mondo per suicidarsi. Il gioco online Blue Whale ha come scopo proprio questo: portare giovanissimi al suicidio nel giro di 50 giorni, seguendo un programma stilato da persone, chiamate curatori, che portano avanti questo progetto infernale.
Solo in Russia fino ad oggi si contano 157 morti, tutti giovani adolescenti di età compresa tra i 9 e i 17 anni che hanno scelto di porre fine alla loro vita gettandosi dal tetto dell'edificio più alto della loro città. Matteo Viviani ha intervistato due madri che hanno perso le loro figlie a causa di questo crudele gioco: entrambe sono rimaste senza parole dinanzi alla morte delle loro bambine, non avevano sospettato niente anche perché le ragazze erano piene di vita e di interessi. E, in effetti, una delle regole del gioco è proprio quella di comportarsi come se niente stesse cambiando, senza dire nulla a nessuno e andando avanti, giorno dopo giorno, rispettando le 50 regole previste per i 50 giorni prima del suicidio.
Regole che sono crudeli, che portano al dolore, alla sofferenza, a farsi del male, ma anche a disegnare e condividere l'immagine della balena: c'è chi l'ha disegnata su un foglio, chi ha condiviso un post con questa immagine. L'ultimo passo è quello di lanciarsi nel vuoto, ponendo fine alla propria vita: solo così si potrà diventare un leader.
Ed è importante che mentre stai per suicidarti, qualcuno filmi l'accaduto.
Chi sta dietro il Blue Whale?
In Russia ci sono intere trasmissioni dedicate all'argomento e si è scoperto che questi giovanissimi vengono manipolati psicologicamente attraverso video satanici o di suicidi di ogni tipo e genere, attraverso musica triste e deprimente, tutto affinché la vita ti sembri inutile.
E purtroppo questo terribile gioco (che tale non può chiamarsi) è arrivato anche in Italia: a Livorno un giovane si è lanciato dall'edificio più alto della città, portando a termine il gioco. Oggi a parlare è un suo compagno di classe che ha rivelato alcuni particolari che legano questo triste fatto di cronaca al Blue Whale. Sono partite le indagini e finora sono riusciti solo ad arrestare uno dei tanti curatori sparsi in tutto il mondo: si chiama Budikin, ha studiato per 3 anni psicologia all'Università e quando gli hanno chiesto perché ha portato alla morte 16 ragazzi, risponde che così facendo ha pulito la società dagli scarti biologici. Tutto ciò è terribile e perciò le mamme di quei ragazzi che oggi non ci sono più dicono che può accadere a tutti: ciò che si può fare è stare vicini ai propri figli, mostrando loro amore attraverso i baci e gli abbracci e senza fare troppe domande.