Uno dei due fratelli arrestati è stato fermato a Foggia, il primo dei due a venire fermato dalle forze dell'ordine; l'altro si trovava a Padova e ha ricevuto un decreto di espulsione (non c'erano elementi così importanti a tal punto da giustificare il fermo). A detta degli inquirenti, i due fratelli mantenevano rapporti con gli integralisti islamici tramite i social network. Secondo la Procura della Repubblica di Foggia, si tratta di due fratelli entrambi tunisini e regolari, di 34 e 32 anni. È stato riscontrato, inoltre, che il fratello 34enne, di nome Kamel, avesse esaltato, durante una conversazione, la figura dell'attentatore dei mercatini di Natale di Berlino.

"Operazione anti lupi solitari": fermati i fratelli Sadraoui

Una nota della Questura di Bari recita: "[...] prevenire e debellare il fenomeno dei cosiddetti lupi solitari ispirati dal Daesh". L'indagine è sotto la gestione del gruppo Digos di Bari, sotto il coordinamento della Direzione centrale della polizia di prevenzione (Ucigos). Le autorità hanno rintracciato un forte elemento di pericolosità nell'attività svolta dai due sospettati proprio in virtù del loro essere "cani sciolti", dunque non vincolati da alcuna direttiva centrale.

Uso di Facebook e di altri social network, in particolare web chat, e origine delle indagini su Sadraoui (2016)

Gli approfondimenti degli investigatori hanno consentito di provare che i due fratelli si trovavano in contatto con persone ritenute vicine all'ambiente estremista islamico: lo strumento privilegiato per il dialogo con tali ambienti era il social network, in maniera particolare Facebook e altri servizi di web chat; venivano, inoltre, condivisi vari post inneggianti al sedicente Stato Islamico.

L'inchiesta è stata capeggiata e coordinata dai Pubblici Ministeri della Dda di Bari Giuseppe Gatti e Lidia Giorgio, prendendo la denominazione di "Barakaat". Le indagini sono state avviate fin dal 2016, anche sulla base di segnalazioni dell'AISI nei confronti dell'indagato tunisino Kamel Sadraoui, regolarmente residente in provincia di Foggia.

L'operazione, tesa a prevenire e a debellare il fenomeno dei cosiddetti lupi solitari ispirati dal Daesh/Isis, ha portato in data 05/05/2017 all'esecuzione della misura cautelare della custodia in carcere, per il reato di apologia del terrorismo, nei confronti del detto Sadroui.