Prima di morire in una clinica in Svizzera, Loris Bertocco ha scritto una lettera per spiegare le ragioni che lo hanno spinto a scegliere il suicidio assistito per porre fine alla sua vita. Dentro c'è tutta la vita di Loris, nato 59 anni fa a Dolo, un comune in provincia di Venezia. L'episodio che cambia per sempre la sua esistenza avviene a 18 anni, quando è investito da un'auto mentre è in sella ad un ciclomotore. La diagnosi dei medici suona come una sentenza: non potrà mai più camminare. Invece, Loris si rialza. Una prima, una seconda, una terza volta.
Fino a quanto decide di dire basta, consegnandosi alla morte l'11 ottobre a Zurigo.
Loris si è sempre rialzato
A seguito del primo terribile incidente avuto in moto, Loris riesce a rialzarsi grazie all'aiuto di un fisioterapista. Cinque anni esatti dopo il sinistro stradale però, l'uomo vive un nuovo trauma. Mentre è sulle stampelle, cade fratturandosi l'omero. Da quel momento non riuscirà più a camminare in autonomia, avendo bisogno di una seconda persona per tenersi in equilibrio. Trascorrono gli anni e Loris decide di non darsi per vinto. Nuoto e fisioterapia gli consegnano nuovamente l'abilità motoria.
Nel frattempo, l'uomo tenta di condurre una vita normale. Porta avanti una trasmissione radiofonica per cui collaborava un anno prima del terribile incidente in moto.
Contemporaneamente si dedica alla vita politica, diventando consigliere comunale per i Verdi. All'alba del nuovo millennio si candida per le elezioni provinciali e regionali. Una delle sue grandi passioni, la musica, lo spinge a proseguire proficue collaborazioni con riviste musicali, concedendosi numerosi concerti insieme ai propri amici.
Negli anni '90 arriva però anche la cecità. E' il 1996, quando gli viene diagnosticata una retinite ereditaria. Oltre alla paralisi dunque, si aggiunge la cecità.
L'ultima caduta
Nel 2000, Loris si procura una frattura lombare. Da quel momento in poi non è più stato autosufficiente. Cinque anni più tardi, a causa di un accumulo di liquidi, inizia ad avere difficoltà nello stare troppe ore sulla sedia a rotelle.
Un'ulteriore sofferenza arriva quando la moglie decide di lasciarlo, non riuscendo più a reggere la situazione. Improvvisamente, Loris è solo. La Regione gli concede 1000 euro per pagare un assistente che lo aiuti, ma una sola persona non è sufficiente. Nell'ultima lettera, l'uomo racconta della lotta con la Regione Veneto per ottenere ulteriori aiuti, senza però trovare il risultato sperato. Dopo innumerevoli sofferenze, Loris Bertocco ha scelto il suicidio assistito, ponendo fine alla sua vita volontariamente mercoledì 11 ottobre.