Un mese di attività e riflessioni in merito alla sicurezza sulle strade di ciclisti professionisti e cicloamatori. Sono state coinvolte molte figure professionali in materia per oltre un mese e proprio in questi giorni si è svolta a Grosseto la conferenza stampa per tirare le fila e giungere a un primo passo per arginare gli incidenti sulle strade. L'occasione è stato il Convegno annuale dell'Associazione medici del Ciclismo che ha aperto i lavori venerdì 24 novembre a Grosseto a cui hanno partecipato molti relatori.

Hanno partecipato con i loro preziosi interventi Daniele Tarsi Presidente dell'associazione medici del ciclismo, Francesca Rossi della fondazione antidoping UCI, l'Ingegnere Marco Belloli del Politecnico di Milano.

Nelle giornate di discussione e dialogo ha anche preso la parola Roberto Sgalla, direttore delle Specialità della Polizia di Stato e della Commissione Sicurezza Federciclo.

I numeri sono impietosi e comunicano una situazione di grave crisi della sicurezza, qui le dure parole di Gianni Bugno. Come riportato da Gazzetta dello Sport dal 2010 al 2016 sono morti 1889 ciclisti, 275 nel 2016.

Prefetto Sgalla: sei azioni per aumentare la sicurezza in strada

Il funzionario della Polizia di Stato, come riporta Gazzetta, va subito al nocciolo del discorso. Invita a fare sistema tra team professionisti, direttori sportivi, corridori ed esperti del settore: 'Guai ad abbassare quantità e qualità delle gare e delle uscite in bicicletta, bisogna ricordare che nel nostro Paese circolano 44 milioni di veicoli.

Il professionista come il cicloamatore hanno necessità di condividere la strada con gli automobilisti'.

  • Tra le prime azioni consigliate dal prefetto c'è quella della tolleranza: più unità di intenti tra automobilisti e ciclisti.
  • Aumentare la visibilità del ciclista in strada, con luci e catarinfrangenti anche sul casco.
  • Casco obbligatorio per tutti a qualunque età.
  • Migliorare la sicurezza con opere infrastrutturali approvando la legge sulla mobilità ciclistica.
  • Maggior professionalità degli addetti alla sicurezza durante le gare.
  • Puntare dritto e con decisione sulla formazione dei giovani ciclisti: evitare di indossare cuffiette, utilizzare lo smartphone, non pedalare affiancati nelle strade ad alto scorrimento.

Queste sono le sei azioni consigliate da Roberto Sgalla durante il convegno, il prefetto è stato anche premiato a Bologna domenica 26 novembre come ambasciatore della sicurezza.