Gli assegni sono diventati ormai uno dei sistemi di pagamento meno sicuri e a rischio truffe che esistano. Il tutto è dovuto all'avanzare della tecnologia che permette sempre più facilmente ai malintenzionati di clonare assegni e sottrarre identità elettroniche alle vittime.

Come clonano gli assegni

Le truffe perpetrate grazie a questo strumento di pagamento si stanno moltiplicando da Sud a Nord della penisola. Gli esperti hanno individuato due metodi utilizzati dai malintenzionati: il primo riguarda la perfetta riproduzione di un assegno vero con cui, grazie anche alla riproduzione di documenti identificativi, i truffatori si recano direttamente allo sportello per incassare la somma.

Il secondo invece è più pericoloso in quanto più sofisticato, i ladri in qualche modo si appropriano dell'assegno autentico (magari quello dell'INPS o di un altro ente pubblico) mentre sta viaggiando verso la cassetta postale del suo destinatario. Questo è possibile quando si conosce la vittima, ad esempio un invalido che riceve un assegno a casa ogni mese. In questo modo i truffatori si procurano un documento falso con le generalità della vittima e con l'assegno si recano in banca a incassarlo. Dietro a questi malviventi ci sono vere e proprie organizzazioni che utilizzano una rete di persone anche soltanto per fornire informazioni giuste al momento giusto per superare i controlli di sicurezza degli istituti bancari.

Tutto ciò è possibile grazie ai furti d'identità che sono alla base di queste operazioni, spesso e volentieri basta solo una fotocopia del passaporto o della carta d'identità per vedersi la propria identità usata per fare altro. Attenzione a internet, grazie ai social i malintenzionati riescono a procacciarsi informazioni utili che poi verranno stampate direttamente su carte d'identità vergini, facilmente reperibili in rete.

Truffe aumentate nel 2017

Bisogna fare sempre più attenzione, il mondo di internet e della tecnologia deve essere utilizzato con consapevolezza altrimenti potrebbe rivelarsi un boomerang. Addirittura nei primi sei mesi dello scorso anno (2017) sono stati denunciati 11mila furti d'identità, ben quasi il 40% rispetto all'anno precedente.

Beatrice Rubini, di Crif, esorta i consumatori a custodire gelosamente i propri dati personali, controllando con regolarità che nell'estratto conto non risultino spese anomale o che non si ricorda di aver fatto.