Il Consiglio Italiano del Movimento Europeo scende in campo in difesa dell'UE: 109 docenti universitari firmano il 'Patto per l'Italia nell'Unione Europea'

Nata come associazione per rappresentare gli italiani in Europa nel 1948, a distanza di 70 anni il Movimento Europeo presenta un decaologo che, se tutto andrà come previsto, sarà sottoposto all'adesione delle forze politiche italiane in vista delle elezioni europee tra il 23 e il 26 maggio 2019. Tale lista prende il nome di 'Patto per l'Italia nell'Unione Europea', ed è stata firmata da 109 docenti universitari, compreso - ovviamente - l'attuale presidente dell'associazione Pier Virgilio Dastoli, professore incaricato di diritto internazionale per chiara fama presso l'Università per Stranieri di Reggio Calabria 'Dante Alighieri'.

L'obiettivo è porre fine a una crisi economica decennale nel territorio italiano, oltre che risolvere in linee generali le problematiche relative all'Europa che, al di là di qualche passo in avanti nella cooperazione tra i paesi membri, gettano le comunità nazionali nella povertà e nello sconforto.

I 10 punti chiave del Movimento Europeo per risolvere i problemi politici, economici e sociali del continente

Qui di seguito, il decalogo delle proposte che l'associazione italiana vuole attuare all'interno del continente europeo, al fine di renderlo migliore e, soprattutto, alimentare l'unità e la cooperazione tra i popoli.

1) Stato di diritto: supremazia della legge, diritto ad avere diritto, non discriminazione, separazione dei poteri, sanzioni contro l’abuso di poteri, rispetto dei diritti fondamentali e dei principi democratici annoverando spazio per libertà, sicurezza e giustizia.

2) Salvaguardare e valorizzare le diversità culturali, partendo dalle città e dalle regioni.

3) Diritto di asilo e accoglienza di chi fugge dalle guerre, dalle persecuzioni politiche, dalla fame, dai disastri ambientali e dallo sfruttamento delle terre nel quadro di una vera Politica estera e di una politica di inclusione per tutti gli stati membri e le comunità locali, rinnovo e rafforzamento della cooperazione con l’Africa con investimenti europei fondato sul partenariato pubblico/privato, governare i flussi migratori con misure e strumenti sovranazionali.

4) Sicurezza esterna: difesa europea come strumento per la politica estera comune, istituzione ‘Peace Corps’ europei, lotta alla criminalità organizzata-corruzione-terrorismo transnazionali creano un diritto penale europeo e rafforzando i poteri della Procura europea creando un’Intelligence europea.

5) Governo economico fondato su politiche di tipo democratico, superando le distinzioni economiche nazionali e rispettando il Trattato di Lisbona circa l’euro come moneta.

6) Bilancio pluriennale con scadenza ogni 5 anni, basandosi sull’autonomia fiscale di quelli nazionali (rafforzato da prestiti e mutui per investimenti di lunga durata e dotando i cittadini un ammontare necessario per assicurare beni comuni a dimensione europea).

7) Welfare europeo, adottando il ‘pilastro sociale’ del trattato di Goteborg e creando un dialogo sociale circa la democrazia economica.

8) Attuare i 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite nel 2015 e degli accordi di Parigi nel 2016.

9) Creare una cittadinanza federale europea, facendola aderire alla Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo e delle Libertà fondamentali e alla Carta Sociale di Torino.

10) Elezione nel 2019 di un’assemblea costituente col mandato di redigere la ‘Legge Fondamentale’ di una futura comunità federale approvata democraticamente attraverso un referendum pan-europeo.