E' uno degli scrigni di storia della lingua e letteratura nazionale dai contenuti più preziosi e, come ogni tesoro, è stato celato ai più, nel tempo; non è un vero segreto, naturalmente, che nella biblioteca capitolare di Verona siano conservati codici altomedioevali di inestimabile valore, ma la loro visibilità al pubblico è sempre stata limitata. Ora, complice il crowdfunding in corso fino al prossimo il 31 dicembre, è possibile effettuare un'esclusiva visita guidata, domenica 22 ottobre 2017, previa iscrizione (i posti sono limitati).

Una storia millenaria

E' la più antica biblioteca al mondo ancora in attività: la Capitolare ha visto studiare sui suoi banchi l'imperatore Pipino (figlio di Carlo Magno), Alighieri e Petrarca. E questi sono solo tre eccezionali esempi tra quelli citabili.

Nata come scriptorium (luogo ove si trascrivevano i codici) coevo alla diffusione del primo Cristianesimo in città e collegato ala scuola dei presbiteri dell'adiacente cattedrale sede vescovile e assunta la fisionomia di biblioteca nel Duecento (l'aggettivo capitolare significa "relativa ad un gruppo di religiosi"), attualmente conserva oltre 1.200 manoscritti, 245 incunaboli, 2.500 cinquecentine, 2.800 seicentine, 70.000 volumi, antichi strumenti per la stampa, dipinti, strumenti musicali.

Un manoscritto ancora oggi presente, sulla vita di S. Martino e S. Paolo eremita, reca la data del 1° agosto 517, che attesta ufficialmente il funzionamento della biblioteca, ma si custodiscono opere ancora più vetuste, come le Institutiones di Gaio - unico testo al mondo di diritto romano giunto in forma quasi integrale ai giorni nostri - e una edizione del De Civitate Dei di Sant'Agostino, all'autore contemporanea.

Queste letture, probabilmente, non fanno parte del bagaglio di tutti, per la loro specificità tematica, ma tra queste mura si trova anche una curiosa testimonianza linguistica, che a tutti dovrebbe sovvenire alla memoria, primo capitolo del libro di storia della letteratura italiana: il celebre “indovinello veronese”, considerato il più antico esempio scritto di volgare, ossia di latino che stava trascolorando in italiano.

Fu scoperto qui, nel 1924 da Luigi Schiaparelli: presumibile "prova di penna" di un amanuense, prima di cimentarsi nella copiatura del codice assegnatogli; siamo tra la fine dell'VIII e l'inizio del IX secolo d.C..

ll crowfunding civico

Il traguardo economico fissato per il 31 dicembre 2017 è di 330.000 euro attraverso benefattori, sponsor, sostenitori: tutti i dettagli sono descritti sulla pagina facebook della Capitolare e sul sito web ufficiale. Il denaro verrà prioritariamente investito per rendere il luogo più accessibile e sicuro, poi per sviluppare la multimedialità e la fruizione collettiva.

La visita: costi e recapiti

Il costo per la vista del 22 ottobre è di 15 euro a persona, comprendente servizio guida, visita al chiostro del museo e all'attigua chiesa di S.

Elena (ove Dante Alighieri, il 7 gennaio 1320, davanti a canonici e intellettuali, lesse la sua Quaestio de aqua et terra, con l'auspicio di entrare nella già prestigiosa scuola come insegnante, ma venne scelto il maestro di logica Artemisio) e obolo crowfunding. Info via web e al numero 348 7268 458.