hoppipolla: già il nome stuzzica e suona dinamico, poi, scoprendo di che si tratta, si capisce che la curiosità è proprio la cifra distintiva di questo progetto, tutto italiano, che vede quattro ragazzi uniti dal coworking a distanza - Paola Tartaglino, blogger e storica dell'arte, di Torino, Nicola Minerva, ingegnere e Simona Basilavecchia, fotografa, di Pescara, Francesco Rellini, marketing e business development, di Roma. "Lavorare insieme aumenta l’ispirazione, diminuisce i costi, genera nuovi progetti" dice Paola e così funziona il loro "Hoppipolla-cultura indipendente per corrispondenza".

Spin-off di Co hive, ecco cosa propone Hoppipolla

Spin-off di Co hive, community di artigiani, Hoppipolla propone ogni mese - attraverso un abbonamento per 3, 6 o 12 mesi o acquistando la scatola del mese - l'invio a domicilio di un pacco a sorpresa, che contiene un oggetto di design, un suggerimento per conoscere un gruppo musicale, una pubblicazione, un prodotto illustrato e, proprio e appunto, una sorpresa diversa ogni mese. In altre parole, una selezione di spunti culturali per scoprire novità, e, d'altra parte, per incoraggiare la creatività - particolarmente l'artigianato e il made in Italy - e diffonderla.

I numeri

Gli ultimi 6 mesi hanno registrato un incremento del 50% degli abbonati, parallelo ad un aumento esponenziale del numero di followers sui social (su facebook oltre 12.000, su Instagram quasi 10,000).

Sono numeri importanti, considerando che i fondatori del progetto hanno, in controtendenza, deciso di non ricorrere ad investitori o finanziamenti esterni e di basarsi sulle proprie risorse. ma hanno l'obiettivo di creare valore per il pubblico di riferimento e quindi di autofinanziarsi e crescere con le proprie forze.

Parla Francesco Rellini, co-founder di Hoppipolla

Le proposte nei box provengono esclusivamente dall’Italia?

"II progetto è nato in Italia, con la missione di dare visibilità al lavoro di creativi talentuosi e ancora poco conosciuti, indipendentemente dalla loro provenienza. Per il momento abbiamo lavorato con partner e fornitori in maggioranza italiani ma non sono mancate anche soddisfacenti collaborazioni con creativi europei come Papier Tigre (Paris) e Studio Arhoj (Copenhagen)".

Perché un nome islandese?

"Il termine letteralmente significa “saltare nelle pozzanghere”, e fa riferimento al gioco dei bambini che, così facendo, si sentono liberi, pieni di gioia e allegria. E' questo lo stato d’animo che vogliamo suscitare in chi acquista una box Hoppípolla, che si lascia sorprendere ogni mese, scoprendo cosa contiene con esattezza la scatola solo dopo averla ricevuta. Oltre a questo, Hoppípolla è anche il titolo di una canzone della band islandese Sigur Ros, a cui ci è piaciuto rendere omaggio".

E' prevista la possibilità di allargare il team?

"Se la crescita del progetto lo richiedesse, certo".

Come viene selezionato il materiale?

"Le creazioni di Design e i progetti di editoria e illustrazione vengono selezionati dopo un accurato scouting di due membri del team, sia ricercando in internet, che partecipando a fiere ed eventi di cultura indie.

Riceviamo inoltre dozzine di candidature ogni giorno e periodicamente lanciamo delle call per creativi".

D’altra parte, come si può proporre il materiale?

"Tramite form sul nostro sito ufficiale, nella sezione Candidati".