“La spada è un’arme stanca, / scanna meglio la banca.” Questi versi di Giuseppe Giusti, sono molto famosi e gettonati sui social media, tanto quanto la frase di Brecht in cui dice che fondare una banca è un crimine peggiore che rapinarla. Inevitabile pensare che avessero ragione. Le banche sono nell’immaginario collettivo e nelle cronache attuali degli enormi mostri che succhiano denaro e risparmi, favoriscono la ricchezza dei ricchi, speculano selvaggiamente sui risparmi dei poveri risparmiatori, sono pronte a blandire per ottenere e spietate nel pignorare.

Il primato dell’economia sull’uomo ha reso persino l’unione europea un tritacarne sociale al servizio delle banche, siamo ben lontani da quella Europa dei popoli che fu nell’idea dei fondatori.

Eppure un modello di banca veramente differente, al servizio della gente, che può produrre ricchezza sul rapporto di fiducia nelle persone e nel loro lavoro, è esistito e proprio nel paese che è la patria del capitalismo più avanzato, gli Stati Uniti d’America. Il suo ideatore e fondatore era il figlio di due immigrati liguri, sbarcati nel nuovo mondo alla fine dell’Ottocento, un idealista con un gran senso pratico, fondato sull’etica del lavoro, Amadeo Peter Giannini.

Oggi è un illustre sconosciuto in Italia, ma a lui anche noi dobbiamo molto, visto che fu in prima linea negli aiuti al nostro paese prostrato dalla Seconda Guerra Mondiale, grazie al piano Marshall da lui appoggiato e sostenuto.

L’occasione di conoscere un personaggio così particolare e interessante, un banchiere dalla parte della gente, sempre e ostinatamente contro le speculazioni, è un bel Libro edito da Graphofeel su di lui, scritto da Guido Crapanzano.

Vale la pena leggerlo per conoscere questo grande personaggio che nei primi anni del Novecento fonda una banca per aiutare con piccoli prestiti a tassi bassissimi i lavoratori privi di garanzie, e pone come regola statutaria della stessa banca il divieto di speculazione.

Vale la pena per l’alto senso etico che lo contrappone agli altri banchieri della sua epoca (e della nostra), arrivando a dire di loro: "Se avessero un decimo del senso di solidarietà che c’è tra i carcerati e le prostitute, il mondo della finanza sarebbe migliore". Si scaglia contro le speculazioni e l’uso spregiudicato dei risparmi dei clienti dichiarando: "È forse l’avidità a farci accettare come verità sacrosante le promesse di uno sconosciuto?

O più semplicemente, è la presunzione di nascondere l’ignoranza finanziaria che ci porta a seguire i consigli di un esperto? Qualunque siano le ragioni, milioni di dollari vengono tolti alla nostra gente da stolti approfittatori che non restituiranno nemmeno un dollaro del capitale investito". E ancora: "Un altro pericolo per la nostra comunità è rappresentato dai consulenti finanziari. Quasi sempre si tratta di personaggi senza scrupoli che sono già stati allontanati da altre attività professionali, spesso sono normali ex venditori che si travestono da specialisti per operare in grande. Ho personalmente accertato due operazioni di questi specialisti: hanno venduto a una signora obbligazioni brasiliane al 4,5% al pieno valore nominale, appena acquistate a New York a metà prezzo.

Un altro caso simile riguarda un muratore: il consulente di un’azienda finanziaria di livello nazionale gli ha venduto a 50 dollari per azione titoli che, sui mercati legittimi, in quel momento ne valevano 15, mostrandogli ritagli di giornale in cui si diceva che i titoli pagavano dividendi, mentre quella società non pagava nemmeno un centesimo".

Sembra proprio si parli della nostra attualità, di questo nostro mondo in cui l’umanità è al servizio di un’economia che non si fa scrupolo di triturare la vita delle persone.

Invece Giannini fonda tutto il suo lavoro sulla fiducia e la garanzia di onestà: «Il vostro denaro non dovete affidarlo a chi lo paga di più, ma a chi meglio lo garantisce».

La cosa sorprendente è che la sua banca, grazie a questa sua politica anti speculativa, crescerà, pur tra tante difficoltà e crisi, divenendo una delle più grandi realtà bancarie statunitensi e mondiali.

Infine, e non è un dettaglio da poco, Giannini ha una grande visione culturale e un’idea di arte al servizio del pubblico che lo porterà a scommettere, finanziandoli generosamente, artisti quali Walt Disney, Frank Capra, Charlie Chaplin, quando nessuno era disposto a farlo; a lui dobbiamo capolavori quali “Il monello”, “La vita è una cosa meravigliosa”, “Biancaneve”. Rischia perché crede in loro, nelle loro visioni artistiche, ne intuisce la grande portata sociale, e verrà ricompensato recuperando tutto il credito, guadagnandoci anche moltissimo, senza mai arricchirsi personalmente, accrescendo invece il capitale della sua banca, al servizio della gente. Fino alla sua morte, avvenuta nel 1946.

Un libro che, nonostante si parli di economia, senza tecnicismi ostici, si legge piacevolmente, ripercorrendo le vicende personali del protagonista figlio di quelle grandi emigrazioni italiane nel Nuovo Mondo, che per una volta appassionano, non per Scarface o Al Capone, ma per un campione d’onestà che con intelligenza e ostinazione realizzò un grande progetto.

Amadeo Peter Giannini. Il banchiere che investiva nel futuro

Autore: Guido Crapanzano

Editore: Graphofeel

Collana: Intuizioni

Anno edizione: 2017

Pagine: 248 p., Brossura

EAN: 9788897381846