Questo nuovo anno è iniziato solo da qualche giorno e l’attesa dei cinefili, per la nuova stagione cinematografica, inizia già a salire. Quest’anno nelle sale torneranno Sorrentino, Garrone, Tornatore, ma anche Spielberg e Clint Eastwood. È quasi inutile dire che la maggioranza del pubblico italiano è in trepidazione per Loro, l’ottavo film del premio Oscar 2014 Sorrentino. Bisognerà aspettare l’uscita del film per capire se la pellicola, incentrata sulle vicende dell’ex premier Berlusconi, ricalcherà Il Caimano di Nanni Moretti, o se, il regista napoletano, presenterà un Cavaliere del tutto inedito al grande pubblico.

Dopo tre anni lontano dalla macchina da presa e dopo l’esperimento fantasy con il Racconto dei Racconti, Garrone torna alle origini e presenta Dogman. La storia è incentrata su una delle vicende più atroci e scioccanti mai accadute in Italia: circa trent’anni fa, Pietro de Negri detto Er carnaro, si accaniva su un giovane criminale romano commettendo violenze indicibili. Da questi eventi Garrone trae spunto per indagare le profondità della natura umana, il bene e il male.

A febbraio sarà presentato al pubblico A casa tutti bene di Tornatore; il regista narra lo scoppio di una famiglia modello, tra tradimenti, sotterfugi e cose non dette. Sempre a Febbraio sarà nelle sale italiane Sono Tornato, diretto da Luca Miniero, rifacimento tutto italiano di Lui è Tornato, presentato in Germania nel 2015.

La trama racconta di un Mussolini che, riapparso ai giorni nostri, passa inosservato tra i turisti e tra la popolazione italica. Sarà un giovane giornalista, interpretato dall’attore Frank Matano, a riportarlo agli onori della cronaca: questa sarà l’occasione giusta per il Duce di riconquistare le masse. Per restare in tema di registi italiani, trascorsa l’estate, sarà presentato Sulla Mia pelle, film dell’esordiente Alessio Cremonini e distribuito da Lucky Red, il quale racconta la tristissima e violenta morte di Stefano Cucchi.

Spierlberg, Eastwood e le storie americane

Si cambia continente, ma i nomi dei registi sono di quelli che contano. Sia Spierlberg che Eastwood prendono spunto da vicende che riguardano la storia interna degli Stati Uniti. Spierlberg, con la pellicola The Post, è riuscito ad unire per la prima volta due attori del calibro di Meryl Streep e Tom Hanks.

Il film, apertamente antitrumpiano, è incentrato sulla libertà di stampa: La storia narra del ritrovamento dei Pentagon Papers, documenti scottanti sulla guerra in Vietnam, i quali provavano le menzogne del Presidente Johnson, nei confronti del Congresso e della stampa, che Il Post pubblicò per intero. Eastwood, alla veneranda età di 87 anni e dopo il successo di Sully, torna nelle sale con The 15:17 to Paris: la storia del coraggio di tre ragazzi americani, i quali, nel 2015, riuscirono a fermare sul Thyalis francese un attentatore armato pronto a compiere l’ennesima strage. Dopo il successo mondiale di Star Wars: Gli Ultimi jedi, i fan della saga più popolare del cinema, dovranno aspettare quasi l’arrivo dell’estate per poter vedere lo spin-off della loro serie preferita; infatti a Maggio uscirà Star Wars: Han Solo e qui, non c’è bisogno di aggiungere molto.