Dopo i numerosi casi di violenza sulle donne verificatisi nelle ultime settimane e i recenti casi di femminicidio avvenuti in diverse parti d'Italia, si mobilitano diverse realtà femministe che lanciano l'idea una grande manifestazionenazionale da tenersi a Roma sabato26 novembre, all'indomani della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, che da anni si celebra il 25 novembre.

La manifestazione sarà preceduta, alcune settimane prima, precisamente sabato 8 ottobre da una grande assemblea nazionale.

E' quanto propongonole tre realtà promotrici, ovvero: "Rete IoDecido", "D.i.Re - Donne in Rete Contro la violenza"e "UDI - Unione Donne in Italia", le quali chiedono anche che domenica27 novembre siadedicata all’approfondimento e alla definizione di un percorso che porti alla rapida revisione del piano straordinario nazionale Anti Violenza.

Appello per una manifestazione nazionale contro la violenza sulle donne

L'appello lanciato dalle tre realtà si intitola "Non una di meno" e afferma: "Non accettiamo più che la violenza condannata a parole venga più che tollerata nei fatti. Non c'è nessuno stato d'eccezione o di emergenza: il femminicidio è solo l'estrema conseguenza della cultura che lo alimenta e lo giustifica. E’ una fenomenologia strutturale che come tale va affrontata. La libertà delle donne è sempre più sotto attacco, qualsiasi scelta è continuamente giudicata e ostacolata. All'aumento delle morti non corrisponde una presa di coscienza delle istituzioni e della società che anzi continua a colpevolizzarci. I media continuano a veicolare un immaginario femminile stereotipato: vittimismo e spettacolo".

Che poi proseguono: "La politica ci strumentalizza senza che ci sia una concreta volontà di contrastare il problema: si riduce tutto a dibattiti spettacolari e trovate pubblicitarie. Non c'è nessun piano programmatico adeguato. La formazione nelle scuole e nelle università sulle tematiche di genere è ignorata o fortemente ostacolata(...).

Dai commissariati alle aule dei tribunali subiamo l'umiliazione di essere continuamente messe in discussione e di non essere credute, burocrazia e tempi d'attesa ci fanno pentire di aver denunciato, spesso ci uccidono. Dal lavoro alle scelte procreative si impone ancora la retorica della moglie e madre che sacrifica la sua intera vita per la famiglia".

E come scrivono "Non possiamo rimanere in silenzio, quanto continua ad accadere non ce lo permette. È giunto il momento di essere unite ed ambiziose e di mettere insieme tutte le nostre intelligenze e competenze. Che il 26 novembre Roma sia attraversata da un corteo che porti tutte noi a gridare la nostra rabbia e rivendicare la nostra voglia di autodeterminazione".

Le tre realtà promotrici hanno creato anche un indirizzo di posta elettronica: nonunadimeno@gmail.comal quale è possibile scrivere per avere maggiori informazioni o per dare adesioni alla manifestazione.