Vi abbiamo parlato nel nostro precedente articolo del durissimo giudizio formulato dalla Corte dell'Unione Europea nei confronti dell'Italia in merito all'uso improprio dei contratti a termine per coprire il fabbisogno relativo ai posti vacanti nel settore scolastico.
Vi riportiamo le opportune precisazioni dell'avvocato generale, Maciej Szpunar, e le reazioni del presidente dell'Anief, Marcello Pacifico alla presa di posizione dell'UE che potrebbe portare nell'immediato futuro all'assunzione di qualcosa come 140mila supplenti della Scuola italiana.
Miur, scuola, l'Italia sta violando la direttiva dell'UE sui contratti a termine
L’avvocato generale Maciej Szpunar ritiene che quanto adottato dall'Italia in tema di contratti a termine non possa trovare una valida giustificazione se consideriamo quanto citato dalla clausola 5, punto 1, lettera a), dell’accordo quadro sul lavoro a tempo determinato, concluso il 18 marzo 1999 (allegato alla direttiva 1999/70/CE del Consiglio del 28 giugno 1999).
Ad essere interessati da queste conclusioni dell'Unione Europea sono, pertanto, tutti quei docenti e il personale Ata che abbiano superato i 36 mesi di servizio.
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