Continua il periodo 'nero' della Scuola ed in particolare del Miur che, oltre al ciclone delle polemiche scatenate dal piano di riforma Giannini-Reggi, dovrà giustificarsi addirittura di fronte alla Corte dell'Unione Europea per quanto riguarda i contratti a termine.
In un articolo pubblicato dal noto quotidiano 'Sole24Ore', Giovanni Negri parla di una denuncia nei confronti dell'Italia per quanto riguarda l'uso spropositato dei contratti a termini, una metodologia che va in netto contrasto con le direttive fornite dall'Unione Europea.
Miur, scuola, Unione Europea contro l'uso dei contratti a termine
Negri, all'interno del suo articolo, parla dell'incertezza relativa ai criteri adottati in sede di impiego del personale.
Da una parte il Ministero dell'Istruzione autorizza il rinnovo di contratti a tempo determinato per ovviare al deficit di posti d'insegnamento e di personale Ata delle scuole pubbliche, in attesa dello svolgimento dei concorsi atti a determinare l'assunzione di personale di ruolo.
Ciò che non va proprio giù all'Unione Europea è il fatto che non sia stato fissato alcun termine preciso in merito allo svolgimento dei concorsi pubblici, alcuni dei quali hanno conosciuto una sospensione per oltre dieci anni.
Il Miur sale dunque sul banco degli imputati per aver abusato nel corso del tempo della scelta di contratti a tempo determinato. Attenzione, però, perchè il Ministero dell'Istruzione potrebbe usare come propria arma di difesa le restrizioni finanziarie imposte al sistema scolastico: il taglio delle risorse potrebbe, in qualche modo, servire quale giustificazione per l'uso improprio dei contratti a termine.
Saranno i giudici italiani a valutare attentamente la questione e a decidere in merito, anche perchè l'avvocato generale della Corte Ue insiste sul fatto che lo Stato italiano avrebbe potuto gestire molto meglio la situazione e coprire una buona parte dei posti vacanti in modo permanente tramite contratti a tempo indeterminato, anzichè affidarsi ai contratti a termine.
Le conclusioni dell’avvocato generale sono state depositate ieri, giovedì 17 luglio 2014. Davanti alla Corte di giustizia dell'Unione Europea è in corso di esame il procedimento relativo ad una moltitudine di controversie che sono state avviate in Italia. Il 'Sole24Ore' ha precisato che anche la Corte costituzionale e il Tribunale di Napoli hanno provveduto a sollecitare l'intervento dei giudici europei.
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