C’è spazio solo per gli esodati, perché le risorse sonolimitate e vanno spese dove risultano più urgenti. È questo il concetto finaleespresso dal Governo in numerose piroette auliche, in proclami e in stracci divesti, ma alla fine il discorso è sempre lo stesso: mancano i soldi per porrerimedio al grave pasticcio combinato da un provvedimento adottato durante unostato di emergenza.
È quindi più che normale (oltre che umanamentecomprensibile), che i lavoratori della scuola beffati dalla cancellazione dellafamigerata quota 96 si sentano presi in giro, visto che le comunicazioni su diun intervento in loro favore e la conseguente fiera dei buoni propositi non accenna ad unarresto.
I Quota 96 inprotesta: appuntamento al 2 luglio
Hanno scelto il 2 luglio, la data nella quale il Parlamentosi troverà a discutere di importanti misure di welfare legate ai pensionamenti,per far sentire tutta la loro rabbia e delusione. La manifestazione avrà luogodavanti alla sede del Ministero del lavoro a Roma. Il ritrovo è a Montecitorioalle ore 9.00 del mattino, quindi ci si sposterà in via Veneto dove (verso le14.00) proseguirà la protesta.
All’occasione si uniranno ai quota 96 anche le altre categorie che hanno subito le conseguenze di un aggiornamentolegislativo troppo imprudente e penalizzante, con evidenti lacune normative. I provvedimenti del Governo di emergenza hanno prodotto ripercussioni ingenti nella vita delle persone.
Parteciperanno, adesempio, molti appartenenti alla schiera degli esodati, ma anche coloro chehanno svolto lavori usuranti e che si sono visti cancellare il diritto ad unapensione anticipata.
Il Governo el’entourage politico torna a parlare afavore dei Quota 96
D’altra parte i legislatori continuano a manifestare benevolenzae comprensione nei confronti di chi, loro malgrado, si trova a vivere unasituazione di pensionamento difficile.
Secondo gli esponenti del Governo Renzi le problematicheespresse sono del tutto legittime, ma i problemi non sono stati creati dagliamministratori attualmente in carica, che si trovano a gestire le cose mentresono legati da strettissimi vincoli di bilancio.
A tal proposito, Cesare Damiano ha ricordato recentemente chegli esodati sono stati oggetto di “veri e propri errori, di cui hanno pagato lespese i cittadini”.
La presa di coscienza è encomiabile, ma rappresenta unamagra consolazione per chi si trova a fronteggiare il problema nella vita di tutti i giorni. Nonresta che sperare in un colpo di scena parlamentare nella discussione del 2luglio, che come nelle migliori delle commedie potrebbe avvenire proprio quando nessuno se lo aspetta.