Giungono importanti novità in merito al dibattito incentrato su previdenza e riforma delle Pensioni 2014: le critiche mosse dalla Ragioneria di Stato in merito alle coperture economiche rinvenute per il caso dei Quota 96 della Scuola si sono adesso estese all’intero decreto PA, con le manovre sul pensionamento d’ufficio a 62 anni (con annesse differenti norme per medici e professori universitari) e sulla cancellazione delle penalizzazioni per chi accede al prepensionamento a forte rischio implosione. ‘Mancano le coperture economiche’ assicurano dal MEF e dalla Ragioneria, un rilievo serio che il ministro Madia - primo firmatario del decreto PA - non ha nascosto: ‘I problemi ci sono, troveremo una soluzione’.

La battaglia relativa alla riforma delle pensioni 2014 non è comunque legata ai soli risvolti economici: il fronte politico è infatti in ebollizione, dato che il decreto PA ha già ricevuto il placet della Camera. Una bocciatura del Senato, oltre a complicare maledettamente le manovre su Quota 96 e prepensionamento e dunque la riforma delle pensioni 2014, innescherebbe il processo navetta per il quale il decreto PA dovrebbe rientrare alla Camera. A quel punto il limite di conversione in legge entro il 23 agosto (considerata la pausa estiva) sarebbe a forte rischio, per non parlare dei Quota 96 della Scuola che stando al relativo emendamento devono accedere al pensionamento a partire dal primo settembre.



Riforma pensioni 2014, Quota 96: Rds, MEF e decreto PA, mancano le coperture



Si complica maledettamente il cammino di risoluzione del caso Quota 96: quella parte della riforma delle pensioni 2014 incastonata all’interno del decreto PA rischia infatti di essere rimessa in discussione per via del problema attinente le coperture economiche. Stando alla valutazione di Ragioneria e MEF la porzione di emendamento relativa ai risvolti economici della vicenda sarebbe fallace ed impedirebbe di per se il placet della Commissione Bilancio del Senato. Per il momento il decreto PA con annesso provvedimento su Quota 96 è fermo in Commissione Affari Costituzionali: ogni eventuale emendamento va presentato entro le 15.00, dopo di che si passerà alle votazioni. Come accennato, il problema non è di sola matrice economica: sul decreto PA il governo si è giocato tutto chiedendo ed ottenendo la fiducia, ecco che un eventuale no del Senato rimescolerebbe completamente le carte in tavola, per non parlare dei risvolti previdenziali contenuti nello stesso decreto PA. Il provvedimento scrive una buona parte della prossima riforma delle pensioni 2014, ed ogni passo in avanti fatto nelle ultime settimane rischia di divenire vano. Per il parere definitivo su Quota 96 bisognerà dunque attendere la valutazione della Commissione Bilancio: ‘Troveremo una soluzione’ ha chiosato al riguardo il ministro Madia.

Riforma pensioni 2014, prepensionamento d’ufficio e cancellazione penalizzazioni: decreto PA nel mirino della Ragioneria



Non solo Quota 96: anche gli altri temi previdenziali attinenti alla riforma delle pensioni 2014 rischiano di arenarsi. Mancano i soldi per coprire il prepensionamento d’ufficio a quota 62 anni -  stessa cosa per il pensionamento di professori e primari fissato a quota 68 anni - e ci sarebbe un difetto di coperture anche per il provvedimento di cancellazione delle penalizzazioni previste per chi accede al prepensionamento raggiunti i 62 anni d’età. ‘Le eccezioni poste dai tecnici della Ragioneria sono serie’ ha chiosato il vice ministro dell'Economia Enrico Morando, ‘le affronteremo con la Commissione Bilancio’. Gli scenari a questo punto sono molteplici ma ancora di più sono gli interrogativi. Complici i risvolti economici e quelli politici il decreto PA potrebbe tornare alla Camera ed essere ricalibrato, cosa che porterebbe via la risorsa più preziosa in questo momento in mano dei Quota 96: il tempo. Purtroppo il rischio è concreto. E Voi che cosa ne pensate? Come giudicate questo ‘fuoco incrociato’ ch vede coinvolti le due Commissioni Bilancio, la Ragioneria, il MEF e il mondo della politica? Dateci il Vostro parere commentando l’articolo qui sotto!