Su Il Fatto Quotidiano del 7 marzo, in un articolo a firma di Lorenzo Vendemiale con argomento i risarcimenti ai precari della Scuola, si trova una ipotesi di strategia attuata dal Governo tesa a limitare i danni derivanti dalla sentenza europea del 26 novembre che aveva stabilito l'illegalità della reiterazione dei contratti a termine nella scuola. Citando una dichiarazione del presidente del giovane sindacato che portò la causa davanti ai giudici di Lussemburgo, ovverossia Anief , si afferma chiaramente che il Governo sta tentando di limitare i danni dai ricorsi che i precari stanno avviando, stabilendo risarcimenti irrisori.
La strategia del governo
Nell'articolo viene descritto che l'esecutivo sapeva benissimo della sentenza europea che avrebbe comportato multe per lo Stato italiano e il ministro dell'Istruzione aveva anche detto che si sarebbero fatti trovare pronti all'appuntamento. Infatti, nel decreto che ora sarà solo un disegno di legge in discussione questa settimana al Parlamento, c'è un articolo apposito dove si scrive con chiarezza quale sarà l'entità dei risarcimenti concessi ai docenti precari che hanno avuto contratti per un periodo di tempo superiore ai 36 mesi. Pochi spiccioli per tacitare una platea di insegnanti che si vuole confinare entro un ristretto sentiero che conduca al settore privato.
Chi di loro non troverà posto avrà al massimo 10.000 euro e andrà a cercare lavoro presso le paritarie, così che lo Stato avrà raggiunto il suo scopo.
Il monito di Anief
Forte della sentenza del giudice del lavoro di Fermo (MC) che per una precaria non abilitata ha decretato un risarcimento di ben 100.000 euro e l'immissione in ruolo attraverso l'annullamento di tutti i contratti a termine con l'imposizione al Miur di predisporne uno nuovo a tempo indeterminato, Marcello Pacifico tuona contro il governo di assumere immediatamente tutti i docenti precari, stimati nella quantità di 150.000 insegnanti confinati nelle graduatorie di istituto, altrimenti pioveranno ricorsi e per la casse dello Stato sarà una Caporetto.
I precari, beffati da anni e anni, non devono cadere nella trappola del governo accettando cifre irrisorie perché per loro non ci sarà nessuna stabilizzazione, a meno che non si decida finalmente di uniformarsi alla sentenza europea.