Il Governo Renzi continua a prendere tempo - come del resto fa sulla riforma della scuola e le assunzioni degli insegnanti precari, sulla riforma della giustizia e il ddl anti corruzione - ma i sindacati continuano a insistere per un confronto sulla riforma pensioni 2015 dopo le promesse del ministro del Lavoro Giuliano Poletti sull'introduzione di nuove forme di flessibilità in uscita per la pensione anticipata. "La legge Fornero penalizza le donne e i giovani, che rischiano sempre di più una vecchiaia senza Pensioni", è questo il messaggio lanciato dal coordinamento donne dello Spi Cgil di Carla Cantone durante il sindacato regionale del sindacato in Sicilia.

Nell'occasione, al palazzo della Cultura di Catania, è stato promosso un convegno/dibattito dal titolo "Oltre la Fornero: previdenza sociale e di genere".

Riforma pensioni, lavoratori e imprenditori: riforma Fornero da cambiare

"Il sistema di perequazione automatico delle pensioni - ha sottolineato lo Spi Cgil - deve essere rivisto e il bonus fiscale di 80 euro al mese deve essere esteso" a incapienti e pensionati. Sulla riforma delle pensioni Carla Cantone ha ribadito ieri al Governo Renzi la posizione della Cgil che in sintesi è questa: "Se non si cambia la legge Fornero, sarà mobilitazione". Se in Italia, per stessa ammissione di Poletti, la riforma previdenziale del Governo Monti sta creando gravi problemi sociali, vedi questioni esodati e insegnanti Quota 96 scuola, "in una terra difficile come la Sicilia - ha sottolineato il coordinamento delle donne dello Spi Cgil - tutto questo si complica, soprattutto a seguito degli ultimi colpi sferrati dal Jobs act di Renzi".

"Le più penalizzate dal sistema previdenziale italiano risultano di certo le donne", ha affermato la segreteria dello Spi Cgil Sicilia Giuseppina Rotella ricordando come con la riforma pensioni Fornero "le lavoratrici, da un giorno all'altro, si sono viste allontanare la pensione di parecchi anni. Le donne inoltre - ha sottolineato la dirigente sindacale - hanno ancora stipendi più bassi rispetto agli uomini".

E a proposito delle pensioni delle donne un nuovo disegno di legge prenderà il via in commissione Lavoro alla Camera dei Deputati insieme a un ddl per la pensione anticipata che a quanto pare dovrebbe essere a partire da 62 anni, con 35 anni di contributi e con penalità dell'8% anche se non si esclude arrivino nuove formulazioni come quella della cosiddetta Quota 100 oppure quella del prepensionamento per uomini e donne con 41 anni di contributi a prescindere dall'età e dal sesso.

Queste le proposte del presidente della commissione Lavoro Cesare Damiano che facendo ripartire l'esame di un disegno di legge per l'introduzione di nuove forme di flessibilità in uscita prova a spiazzare l'esecutivo che invece continua a rinviare il confronto e le modifiche alla legge Fornero indicando come possibile scadenza la prossima legge di Stabilità, quindi se ne parla l'anno prossimo.

A sollecitare modifiche alla legge Fornero, intanto, non solo sindacati e partiti ma anche i giovani industriali. Sulla riforma delle pensioni, Marco Gay, presidente dei giovani imprenditori di Confindustria, ha detto oggi a margine di un convegno a Roma: "Auspichiamo tutti che si metta mano alle pensioni, non per sostituire il mercato del lavoro ma - ha sottolineato il presidente dei giovani industriali - per dare certezze, a chi ha maturato i requisiti, di andare in pensione".