In vista delle tornate elettorali, in questo caso le Elezioni Regionali 2015, succede spesso di tutto nel mondo politico: e così, sul tema della riforma Pensioni 2015, il governo Renzi dovrà "affrontare" una "strana" convergenza tra la sinistra del PD, rappresentata da Cesare Damiano, e il leader della Lega Nord, Matteo Salvini. Ad annunciarlo sono proprio i protagonisti e questa situazione potrebbe cambiare radicalmente le carte in tavola: qualora le forze in parlamento trovassero un accordo su una proposta, Renzi non potrebbe che cedere e dunque aprire concretamente, e non soltanto attraverso dichiarazioni "vaghe", ad una riforma delle pensioni che possa essere inserita all'interno della legge di stabilità di fine anno.

Salvini e il governo Renzi: news 26-05 sulla riforma pensioni 2015

Durante la trasmissione in Mezz'ora, in onda su Rai 3, il leader della Lega Nord, Matteo Salvini, ha aperto ad una possibile convergenza con Cesare Damiano sulla sua proposta di riforma pensioni 2015 da presentare al governo Renzi. L'attacco di Salvini è diretto al premier e le sue parole sono nette: pur di mandare a casa la riforma pensioni Fornero, la Lega sarebbe disposta a votare il ddl della minoranza dem. Il tema delle pensioni è quello su cui scivolerà il premier Renzi e la sinistra perderà l'appoggio delle parti sociali che tradizionalmente guardavano a quell'area politica. Intanto, Salvini ricorda anche tutte le iniziative portate avanti dal Carroccio: su tutte quella per gli esodati con un ricorso direttamente alla Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo.

Salvini torna a parlare anche della settima salvaguardia, ma per il momento, secondo il leader della Lega, non sembra muoversi nulla all'interno del governo Renzi.

Damiano-Salvini e lo scontro con il governo Renzi: news riforma pensioni 2015 al 26-05

Se Salvini ha chiamato, bisogna anche dire che Damiano ha risposto.

Il pressing sul governo Renzi per la riforma pensioni 2015 monta sempre di più: la sentenza della Consulta ha dimostrato che la legge Fornero è inutilizzabile e che è fortemente anticostituzionale e antidemocratica. Cesare Damiano, dunque, apre a Salvini e sottolinea quale saranno i prossimi appuntamenti: una data importante sarà il 3 giugno quando vi sarà un'audizione con il ministro Poletti, successivamente vi saranno incontri anche con Tito Boeri e i sindacati.

La minoranza dem, insomma, cerca una convergenza quanto più ampia è possibile per inchiodare il governo Renzi alle sue responsabilità in materia di riforma pensioni. Il provvedimento Damiano-Baretta, quello che sarebbe appoggiato anche dalla Lega Nord, prevede la possibilità di uscita dal mondo del lavoro all'età di 62 anni, qualora si siano maturati 35 anni di contribuzione (la cosiddetta "Quota 97"), con una penalizzazione dell'8%. Anche per i precoci vi sarebbe un'importante novità: la possibilità di uscire con 41 anni di contributi qualunque sia l'età anagrafica.

È tutto con le news al 26 maggio sulla riforma pensioni 2015 del governo Renzi. Per ricevere aggiornamenti sulla materia, il consiglio è di cliccare sul tasto "Segui" in alto sopra il titolo dell'articolo.