Grandi manovre per la riforma Pensioni 2015: mentre si discute ancora del Decreto Rimborsi del governo Renzi e i pensionati pensano all'ennesima beffa, ecco che arriva una proposta concreta da parte di Tito Boeri dell'Inps per risolvere la questione degli esodati e, più in generale, degli ultra 55enni che si trovano senza lavoro e senza possibilità di accedere ad alcuna forma di sostegno al reddito. Una giornata intensa, insomma, in cui si è discusso a lungo del decreto sui rimborsi e di coloro che ne saranno esclusi: la legge, infatti, sancisce che tutti coloro che percepiscono un trattamento che sia superiore di sei volte rispetto alla pensione minima non debbano ricevere alcun bonus.
Il pericolo per il governo Renzi è la pioggia di ricorsi che potrebbe arrivare quanto prima.
Decreto rimborsi e riforma pensioni 2015 del governo Renzi: news 21-05
A mettere seriamente in difficoltà il governo Renzi su ogni proposta di riforma pensioni 2015 è proprio la sentenza della consulta, che avrebbe imposto all'esecutivo di trovare circa 18 miliardi di euro per la manciata indicizzazione delle pensioni nel biennio precedente. La soluzione è stato il decreto rimborsi che, però, viene considerato una beffa e che potrebbe aprire il fianco ad una sequela di ricorsi: il fondo stanziato è di soli 2 miliardi di euro a fronte dei circa 18 cui abbiamo fatto cenno. Gli unici a percepire il "bonus" saranno coloro che si trovano a percepire assegni lordi compresi tra i 1.405 euro e i 2.810 euro, cioè dalle tre alle sei volte il trattamento minimo.
Anche per costoro, però, il bonus resta una beffa: infatti si percepirà tra il 10% e il 20% di quanto, invece, la Consulta ha dichiarato che era necessario ricevere. I ricorsi, probabilmente, partiranno molto presto: si tratta infatti di crediti con lo Stato immediatamente esigibili, e, se qualcosa (come il decreto) impedisce l'esigibilità, è possibile passare alla via giudiziaria.
Insomma, il governo Renzi rischia non soltanto di dover ripagare tutto, ma di dovervi aggiungere anche spese legali e interessi.
Boeri: la riforma pensioni 2015 del governo Renzi passa per il reddito minimo agli esodati, news 21-05
Durante l'audizione alla Commissione Affari Sociali a Montecitorio, Tito Boeri, neopresidente dell'Inps, ha sottolineato qual è la strada che il governo Renzi dovrebbe prendere in vista di una riforma pensioni 2015 e ha lanciato la sua proposta di reddito minimo per gli ultra 55enni.
L'istituto previdenziale sarebbe già al lavoro per valutare il reperimento delle risorse e la proposta potrebbe giungere già a giugno, l'idea è la seguente: per gli ultra 65enni esistono nel nostro ordinamento delle forme di sostegno al reddito come l'assegno sociale (per redditi inferiori ai 5830 euro annui), la pensione sociale e le varie tipologie di integrazione al trattamento minimo; ad essere totalmente esclusi sono proprio coloro che si trovano nella fascia tra i 55 anni e i 65 anni, tra cui ci sono i cosiddetti "esodati". Per questa categoria, le forme di sostegno al reddito sono insufficienti (si pensi all'Asdi che è poco più che un contentino) e dunque l'idea sarebbe quella di un reddito minimo di sussistenza per le fasce più povere, da commisurare al reddito effettivo.
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