Il dibattito parlamentare sulla riforma del sistema pensionistico continua incessante. Le ultime notizie, sin qui giunte, mettono in evidenza che il sistema Quota 100 è stata completamente bocciato da Tito Boeri, presidente dell'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, dato che risulterebbe troppo oneroso per le casse dello Stato. L'ideatore di questa proposta, Cesare Damiano, insieme ai sindacati e alla Lega, continuano a sostenere questo metodo flessibile per ottenere l'abbassamento dell'età pensionabile.

Il piano Quota 100 consentirebbe l'uscita dal lavoro prima dei requisiti previsti

Questo piano di prepensionamento, proposto dal presidente della Commissione Lavoro alla Camera Damiano, consentirebbe ai lavoratori di lasciare il lavoro al raggiungimento della Quota 100, data dalla somma tra età anagrafica e versamenti contributivi (ad esempio 60 anni di età e 40 anni di contributi). Un piccolo passo indietro è stato fatto anche sul cosiddettopart-time, che prevede la possibilità per i lavoratori, nell'ultima parte della loro vita lavorativa, di avere una riduzione dell'orario di servizio, con una decurtazione dell'assegno mensile, secondo quanto riportato dal sito pensionioggi.it. Un emendamento alla riforma della Pubblica Amministrazione ha modificato il testo originario, prevedendo il versamento dei contributi aggiuntivi da parte del lavoratore e non a carico dello Stato.

Prevista una riunione in Commissione Lavoro, per oggi 4 agosto 2015

Intanto, si continua a discutere sul cosiddetto assegno universale per gli over 55, sostegno previsto per tutti quelle persone che perdono il lavoro e che si trovano in condizioni di disagio economico. L'obiettivo di alcune forze politiche, come ad esempio il Movimento 5 Stelle, è quello di estendere questa agevolazione a tutti i lavoratori, senza alcuna distinzione. Infine, si aspetta in trepidante attesa la riunione prevista per oggi in Commissione Lavoro, nella quale si parlerà della proroga dell'Opzione Donna al 31 dicembre 2015.