L'assegno di ricollocazione è dedicato ai disoccupati che percepiscono il sussidio di disoccupazione Naspi 2015 da almeno 4 mesi e che hanno bisogno di una somma per farsi aiutare da un'agenzia per il lavoro privata o da un centro per l'impiego a trovare una nuova occupazione. Si tratta di un assegno di un certo importo pagato dallo Stato all'agenzia (o centro per l'impiego) al momento in cui il lavoratore beneficiario viene ricollocato nel mondo del lavoro. Con il decreto sulle politiche attive è stata definita la dote individuale di ricollocazione.

Vediamo i requisiti e l'importo.

I requisiti e l'importo dell'assegno di ricollocazione per percettori di Naspi

L'unico requisito per richiedere l'assegno di ricollocazione è di percepire Naspi da almeno 4 mesi.L'importo è calcolato sulla base del profilo di occupabilità del lavoratore disoccupato. Più si pensa sia difficile ricollocarlo nel mondo del lavoro, maggiore sarà l'importo che lo Stato metterà a sua disposizione attraverso l'assegno di ricollocamento. La cifra media che verrà elargita è stimata in 1.500 euro, che possono anche arrivare a tremila o quattromila euro nei casi più difficili, ovvero quando sembra molto difficile che il beneficiario trovi lavoro. L'assegno non costituisce reddito imponibile.

Come funziona l'assegno di ricollocazione

Il lavoratore riceverà l'assegno di ricollocazione e si recherà in una struttura che lo possa assistere nella ricerca di un nuovo impiego. Nel far questo sarà affiancato anche da una figura denominata job advisor (ovvero una sorta di tutor). A decidere in quale agenzia o centro per l'impiego rivolgersi per la ricerca della nuova occupazione è il beneficiario dell'assegno, purché la struttura sia accreditata.

Una volta trovato l'impiego al lavoratore, e solo allora, l'agenzia potrà riscuotere l'assegno. Per l'intera durata dell’assegno di ricollocazione viene sospeso il patto di servizio. Resta aggiornato su questo argomento, su Naspi e altri argomenti simili, cliccando il tasto Segui in alto vicino al titolo.