"Bisogna abbassare l'età pensionabile e determinati lavori": lo ha ribadito il leader della Fiom, Maurizio Landini, che sulla stessa lunghezza d'onda della Cgil di Susanna Camusso sollecita all'esecutivo interventi rapidi sul sistema previdenziale. "La riforma Pensioni che ha fatto il governo Monti - ha detto Landini oggi a Cosenza - è una cosa folle. Siamo il Paese - ha aggiunto il segretario del sindacato dei metalmeccanici della Cgil - che ha l'età pensionabile più alta d'Europa. Siamo l'unico Paese - ha proseguito Landini - che ha un sistema puramente contributivo".

Previdenza e flessibilità, Landini: abbassare l'età pensionabile

La proposta rilanciata da Landini è sostanzialmente quella di ridurre i requisiti anagrafici per l'accesso al sistema pensionistico facendo anche una distinzione tra lavoratori, considerando in particolare a quelli impegnati nei lavori più pesanti, i cosiddetti lavori usuranti "penso ai manufatturieri ma non solo", oltre ai metalmeccanici e agli edili, agli agricoltori e ad altre categoria, che "debbono avere - secondo il promotore della nuova Coalizione sociale diritto alle pensioni d'anzianità". Non ci sono proposte nel dettaglio elaborate in una piattaforma comune con le associazioni e ai movimenti che hanno aderito alla Coalizione landinianiana, ma Landini chiede in generale di modificare la legge Fornero e di ripensare complessivamente il sistema previdenziale "perché solo con il sistema contributivo - ha detto il leader della Fiomsecondo quanto riporta l'Agi - i giovani non avranno mai una pensione".

Prepensionamenti, Sacconi e Damiano sollecitano interventi

Non solo i sindacati che tradizionalmente assumono posizioni più radicali, anche la minoranza del Pd e Area Popolare (Ncd-Udc) insistono per interventi di flessibilizzazione dell'uscita dal lavoro già a partire dalla prossima legge di Stabilità. "Insistiamo a chiedere al governo - ha affermato Maurizio Sacconi, presidente della commissione Lavoro e previdenza sociale del Senato - di comprendere nella legge di stabilità, o in un provvedimento collegato, almeno - ha sottolineato - alcune prime norme di flessibilità del sistema previdenziale.

Lo dovremmo fare in particolare - ha aggiunto il parlamentare di Ncd nella sua rubrica quotidiana sul blog dell'Associazione amici di Marco Biagi - per le generazioni già adulte al momento dell'entrata in vigore - si legge su www.amicimarcobiagi.com- della legge Fornero".

Dello stesso avviso il presidente della commissione Lavoro della Camera che ritiene "positivo" il fatto che il premier Matteo Renzi, oggi (lunedì 21 settembre) alla direzione del Pd si sia espresso sulla riforma pensioni confermando, seppur non nascondendo le difficoltà e non promettendo la luna, alcuni possibili interventi per introdurre nuove modalità di accesso al pensionamenti per uomini e donne.

Si parla già di una "nuova opzione donna" e si studia ance quella che è stata già chiamata "opzione uomo". Cesare Damiano ha detto di voler "rassicurare" il primo ministro sui costi della sua proposta che prevede la possibilità di uscire dal lavoro a 62 anni, con 35 anni di contributi, con penalità decrescenti massime dell'8%. "Può essere realizzata a costo zero - ha spiegato l'ex ministro del Lavoro - nel periodo medio-lungo". L'esponente della minoranza dem chiede al premier promuovere "un tavolo per discuterne - ha detto Damiano - e trovare una soluzione".