Vogliamo iniziare questo articolo con un vecchio aneddoto “cambiano i tempi, cambiano le mode”, citazione non inopportuna e fuori luogo se pensiamo a cosa sta accadendo in tema pensionistico. Stiamo assistendo, difatti, circa il sistema Pensioni vigente, ogni giorno a cambiamenti di umori, di prese di posizione, di strategie, di orientamenti. Non solo da parte del governo ( che ancora oggi a dire il vero non ha annunciato la propria linea ufficiale) ma anche da parte di diversi partiti politici. A cosa è dovuto, cosa causa questi mutamenti continui?

Le difficoltà economiche costringono tutti a cambi di strategie, no ora modifiche pensioni

Preso atto che, a quanto pare, la legge di Stabilità, non conterrà alcunanormativa in materia previdenziale e non ci sarà alcun intervento sulle pensioni e che tutto sarà rinviato all’anno 2016 e constatato che la strategia del presidente del consiglio Matteo Renzi è cambiata circa la controriforma della legge Fornero, ecco che anche i partiti politici che hanno sempre attaccato il governo perché inerme sul tema pensioni come la Lega, il M5S, Fi, ma anche la minoranza interna al partito del premier,, capeggiata da Cesare Damiano, il P.D., hanno iniziato a lavorare su altri fronti. Pur rimanendo quello della riforma della vigente legge Fornero, l’obiettivo primario, appare ora più che mai evidente che per le ipotesi di quota 100, di uscita a 62 anni con 35 di contributi seppur con una penalizzazione massima dell'8%, (Ddl 857 Damiano-Baretta), di una mini pensione, del ricalcolo contributivo, dell'auspicata staffetta generazionale, non troveranno posto nella legge di stabilità ma con molta probabilità si lavoreràsolo su interventi parziali.

Potrebbe, però,(il condizionale è comunque d'obbligo) trovare accoglimento la proposta della proroga per le lavoratrici con l'opzione donna fino al 31 dicembre 2015.Dare la possibilità alle lavoratrici di andare in pensione prima a 57 anni con 35 anni di contributi accettando un assegno pensionistico ridotto, si tratterebbe dell’unica legge che godrebbe dei favori di Renzi.

La nuova strategia di Renzi: misure a vantaggio delle famiglie povere

La strategia di Renzi, orientata su un taglio delle tasse e su nuovo piano a vantaggio delle famiglie più bisognose, considerato l'abbandono della revisione del sistema pensionistico, dettato soprattutto da motivi economici, ha costretto anche il resto del mondo politico a rivedere le proprie posizioni sulle pensioni, per uno strano effetto trascinamento e a puntare su tasse, casa e imprese.

Anche Confindustria si è schierata a favore ed a preferire un'azione di governo centrata sulla riduzione delle tasse per le imprese.

Insomma cambiano i tempi e le mode, cambiano gli orientamenti.

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