La riforma sul sostegno dovrebbe muovere i suoi primi passi già a partire dal prossimo concorso docenti, nel quale stando alle anticipazioni del sottosegretario del Miur Davide Faraone, si prevedono delle prove dedicate per docenti già specializzati sul sostegno, al fine di formare personale altamente professionale e competente, sulle varie tematiche di disabilità che si possono presentare in aula.

Altra importante novità, è la formazione obbligatoria annua di 20 oresulla didattica di inclusione scolastica, per tutti i docenti che hanno persone con disabilità in aula, dirigenti scolastici e personale ata.

I corsi annuali di aggiornamento previsti dovranno servire per aiutare i docenti ad affrontare i bisogni educativi nascenti dalle differenti disabilità ad esempio cecità, sordità, sindrome di Down, autismo, dal momento che i corsi di specializzazione polivalenti non affrontano in dettaglio tali aspetti.

Il ruolo dei docenti curricolari e ata: saranno rafforzati

Uno degli obiettivi della riforma sul sostegno sarà quello di creare una Scuola all'avanguardia nell'inclusione dei disabili, ciò reso possibile attraverso una formazione specifica sui temi della disabilità, anche per docenti curricolari, dirigenti scolastici e personale ata, in modo da abbracciare tutto il personale scolastico che entrerà in contatto con un alunno affetto da disabilità.

L'obbligo di formazione dei docenti sull'inclusione scolastica è visto di buon grado dal mondo scolastico,potendo in questo modo avere tutti i docenti e ata le giuste competenze di basesul sostegno ai disabili, fondamentali per l'inclusione di questi ultimi. D'altro lato ci sono molti docenti, che credono che queste ore obbligatorie di formazione, non siano altre che inutili corsi di formazione da aggiungere al proprio curriculum, pensati per riempire le tasche di enti accreditati dal Miur. Inoltre, c'è anche chi sostiene che, sarebbe più opportuno, dare più personale docente sul sostegno, invece di provvedere alla formazione di tutti.