Le novità ad oggi 27/11 sulla pensione deilavoratori precoci giungono dall'ultimo intervento del sottosegretario all'economia Zanetti che, in direttanella trasmissione Mi Manda RaiTreappena andata in onda, precisa di essere favorevole alla pensione puntando al montante contributivo e non all'età anagrafica, ma a patto che il lavoratore si 'accontenti' di uscire con un assegno calcolato col contributivo o comunquedi subire una penalità determinata dal non raggiungimento del requisito anagrafico richiesto dalla Legge Fornero. Di parere differente, invece, Francesca Lemma, rappresentante dei precoci in studio, che rivendica con forza il dirittodi poter andare in pensione dopo aver maturato 41 anni di contributi versati.

Di parere analogo alla lavoratrice Fulvia Colombini, Inca Cgil, che ha proposto una sorta di bonus contributivo per i lavoratori che hanno iniziato a lavorare prima dei 18 anni. Vediamo in dettaglio le tre posizioni emerse nel corso della trasmissione condotta da Elsa Di Gati.

Riforma pensioni precoci, ultime novità Zanetti: favorevole a risolvere il nodo precoci guardando la curva demografica

Il sottosegretario all'Economia Zanetti ha risposto alla lavoratrice precoce dicendo che la Riforma Fornero, nonostante limiti ed errori evidenti, come quello degli esodati, ha permesso di mantenere l'equilibrio previdenziale, ragione per cui non potrà essere stravolta completamente. Certo, ha chiosato Zanetti, si potrà pensare, ma solo dal 2016 per evitare errori di valutazione, a qualche forma di flessibilità anche per i precoci e soprattutto per coloro che svolgono mansioni usuranti.

Lo Stato dovrà inoltre tutelare tutti coloro che avevano fatto un patto con l'azienda per avvicinarsi alla quiescenza, il riferimento è agli esodati rimasti esclusi dalla 7° salvaguardia, e che sono stati 'beffati' dal cambio delle leggi e dall'introduzione della Riforma Fornero. Per quanto concerne le rivendicazioni avanzate dalla lavoratrice precoce, Francesca Lemma, sul diritto di poter accedere alla pensione dopo aver versato 40/41 anni di contributi, indipendentemente dall'età anagrafica e senza penalizzazioni, Zanetti ha asserito di essere pronto ed aperto a qualsiasi proposta che guardi i contributi effettivamente versati a patto di non dimenticare la curva demografica negativa.

Pensioni precoci, news Zanetti: giustoandare in pensione dopo 40 anni, ma solo con penalizzazioni

Proprio per questa ragione, per non creare problemi di sostenibilità nel comparto previdenziale, si potrà realisticamente pensare di concedere la pensione a quanti abbiano già maturato 40/41 anni di versamenti a fronte però, dice, di "una capitalizzazione di contributi versati" e dunque, precisa,la pensione potrà essere concessa prima, anche senza aver raggiunto l'età anagrafica attualmente richiesta, ma a fronte di un assegno calcolato col contributivo o comunque che preveda penalizzazioni.

Fulvia Colombini, Inca Cgil, propone invece di ridimensionare tali decurtazioni e di premiare quantiabbiano dovuto sacrificare gli anni migliori della loro vita andando a lavorare in giovane età. La Colombini avanza la proposta di un bonus contributivo che possa accompagnare chi è prossimo alla pensione, riducendo così le penalizzazioni, e che dovrebbe essere concesso a chi ha dovuto lavorare in età adolescenziale.

Cosa ne pensate delle considerazioni di Zanetti e della Colombini? Fatecelo sapere rilasciando un commento sotto all'articolo.