Gli ultimi giorni dell'anno si sono esaminate in commissione Lavoro alcune proposte di revisione alla riforma pensionistica italiana. Ciò che si augurano i contribuenti per il 2016 è che il Governo apporti le giuste modifiche alla normativa vigente. In attesa di novità relative all'uscita anticipata dal lavoro e forme flessibili, arriva una notizia che non tutti gradiranno: aumenta l'età per andare in pensione.
Pensioni 2016, ecco i nuovi requisiti dall'1 gennaio
Tito Boeri, presidente dell'Inps, ha fatto sapere che l'adeguamento del sistema previdenziale all'innalzamento dell'aspettativa di vita è stato necessario per evitare il collasso dell'Intero sistema pensionistico.
I requisiti per poter andare in quiescenza cambiano a partire dall'1 gennaio 2016, sia per i lavoratori autonomi, che per i dipendenti privati. Poiché in Italia si è appurato che si vive più a lungo, si andrà in pensione più tardi, 3/4 mesi ogni triennio/quadriennio. L'adeguamento del 2019 potrebbe vedere l'età pensionabile salire al di sopra dei 67 anni. Tornando al presente, con il nuovo anno è possibile lasciare il mondo lavorativo dopo aver compiuto 66 anni e 7 mesi, purché venga raggiunta l'anzianità contributiva (20anni). Tali parametri riguardano tutti gli uomini e le donne del pubblico impiego. In merito alle lavoratrici dipendenti, invece, il requisito necessario per la pensione di vecchiaia è di un anno in meno (65 anni e 7 mesi), mentre per le autonome 66 anni e 1 mese.
Sia per le donne del settore privato che per le imprenditrici, la soglia di pensionamento sarà incrementata a 6 anni e 7 mesi dal 2018.
Vediamo ora ciò che concerne la pensione anticipata. Per il sesso maschile bisogna aver maturato 42 anni e 10 mesi di contributi, mentre per quello femminile è possibile lasciare il campo lavorativo con una anzianità contributiva pari a 41 anni e 10 mesi.
Ciò che si auspicano i cittadini è che il Governo avvii una profonda revisione del sistema delle Pensioni. Si chiede a Cesare Damiano di introdurre nuove forme di flessibilità in uscita, così da permettere ad alcune categorie di lavoratori di non dover attendere troppo tempo prima di godersi il meritato riposo; inoltre, viene chiesto di mantenere in vigore l'opzione donna, che ad oggi ha consentito di ottenere l'assegno previdenziale anzitempo a molte lavoratrici. In attesa di novità dall'Esecutivo di Matteo Renzi vi invito a seguirmi per ulteriori aggiornamenti.