Il 28 aprile è partito il concorso Scuola. Il nostro staff ha dato repentinamente gli aggiornamenti live, citandovi tra le sedi in cui è stato riscontrato un certo disordine il liceo Virgilio di Roma. Anche se l'onorevole Coscia ha subito smentito la notizia, incongruenze emergono a riguardo: la prova scritta è stata portata a termine, ma non è mancato l'intervento 'straordinario' di 2 docenti, Maria Rosaria Maisto e AnnaGrazia Benatti, che hanno chiamato i carabinieri. Per capire cosa è successo abbiamo deciso di intervistare in esclusiva laBenatti.

Concorso scuola: interviene AnnaGrazia Benatti

Chi è AnnaGrazia Benatti?

48 anni, madre single, docente precaria da 19 anni nella scuola statale; abilitata in storia dell’arte concorso 1999 con graduatoria non ancora esaurita, altre due abilitazioni Ssis in ambito storico-letterario nelle superiori e nella scuola media; corso di perfezionamento universitario; specializzazione triennale universitaria in storia dell’arte; cultore della materia storia dell’arte e correlatore commissione di laurea all'università; pubblicazioni su cataloghi di arte; recensioni su quotidiani. Sono prima in 3 classi di concorso nelle GaE della mia provincia.

Quali aspetti critici vuole sottolineare sulle modalità di svolgimento della prova?

Principalmente la mancanza di trasparenza e rispetto della legalità. Una sentenza Tar Campania-Napoli 27/02/2016 prevede che le griglie di valutazione vengano redatte dalla commissione prima dell’espletamento delle prove scritte e rese pubbliche. Chi concorre ha diritto di sapere con quali criteri sarà valutati. Molte irregolarità durante la prova: il software delle prove, era spesso difettoso, durante i pochi minuti della prova diversi colleghi si sono visti cancellare la risposta dopo averla scritta e confermata.

Questo li ha penalizzati e li ha costretti a riscrivere in fretta ciò che avevano già fatto. Il tempo era ed è l’elemento determinante di questo concorso scuola. Infatti seppure i quesiti erano fattibili, richiedevano più tempo per pensare ed organizzare i contenuti delle unità di apprendimento.

La cosa più difficile per me è stata creare una mappa concettuale senza l’aspetto grafico.

Pane quotidiano per noi insegnanti ma tempo ridottissimo per organizzare un lavoro che richiede il doppio del tempo disponibile per farlo in maniera corretta. Il tempo era fondamentale: perché non ci hanno concesso più tempo? Perché non ci è stata fatta alcuna domanda sull'organismo scuola? Ci aspettavamo più questo nella prova scritta, anche perché un insegnante deve conoscere bene ruoli, competenze, tutto il funzionamento dell’organismo scuola. Contenuti, metodologie didattiche, strategie, organizzazione e obiettivi avremmo potuto presentarli meglio nella simulazione orale di una lezione. Molti di noi non avranno l’opportunità di dimostrare veramente cosa fanno in classe ogni giorno, non potranno essere valutati sull'aspetto più importate: come svolgiamo concretamente il nostro lavoro.

Cosa si aspetta dal concorso scuola 2016?

Oggi non mi aspetto nulla, per me è già una storia chiusa, non credo di essere riuscita a dare il meglio, anche perché non sono abituata a lavorare in questo modo. Mi dispiace solamente di aver partecipato e aver offerto un’ulteriore occasione a questo governo per umiliarmi. Credo che lo scopo di questo concorso scuola non sia immetterci in ruolo ma eliminarci, bollandoci come incompetenti. Sono certa che il Miur insisterà sul fatto che i quesiti erano facili, ma minimizzerà sul pochissimo tempo a disposizione. Dichiarerà di avere scelto i migliori, ma non sempre sarà così. Lo hanno già dimostrato immettendo in ruolo migliaia di persone che non hanno mai insegnato, né passato un concorso, senza o quasi titoli, mentre molti dei migliori dovranno cambiare lavoro. Ho avuto il piacere di veder passare di ruolo la mia tirocinante. Quello che dovevo aspettarmi l’ho già avuto: il riconoscimento del mio lavoro su generazioni di studenti.