Sono due le questioni che agitano i candidati del concorso Scuola 2016, sia quelli che hanno già svolto la prova scritta sia coloro che attendono il proprio momento: da un lato, c'è il nodo dell'ammissione dei non abilitati al concorso, nodo che sarà sciolto a breve e che dovrebbe confermare l'orientamento del CdS; dall'altro, c'è la polemica, ancora accesissima, sulle modalità del prove concorsuali. Nei giorni scorsi ha fatto scalpore la lettera di un docente universitario, collega della Giannini, che aveva chiesto al ministro un passo indietro, ripensando alle "assurdità" organizzative e chiedendo una risposta nel merito.

Al momento, la risposta non è ancora arrivata, ma una lettera di un docente riaccende la questione.

Una selezione da dattilografi per il concorso scuola 2016

La lettera si apre con una riflessione sulla lettera inviata dal docente Sansò al ministro Giannini: il professore universitario aveva scritto, infatti, che la Giannini non avrebbe superato un concorso organizzato in questo modo "neanche facendo i salti mortali" e non per carenza di capacità ma per mancanza di tempo. Pretendere, infatti, che si possano svolgere quesiti impegnativi in circa 15 minuti significa prediligere "dattilografi" piuttosto che docenti consapevoli. Secondo l'estensore della lettera, questa tipologia di quesiti, a cui il ministro Giannini ha dato il suo assenso, avrebbe lo scopo di effettuare in maniera del tutto "artificiosa" una selezione tra docenti preparati e con esperienza.

La richiesta è che tutto il mondo accademico si schieri al fianco del docente Sansò e che tutti insieme denuncino quello che starebbe accadendo alla scuola italiana. La lettera si chiude, infine, con una sorta di appello al ministro Giannini: le si chiede perché non inverte la tendenza all'autoreferenzialità del governo Renzi, che non discute con nessuno e prende decisioni in solitaria, e non risponde a domande di semplice buon senso poste da un collega. Per aggiornamenti, cliccate su 'Segui' in alto sopra l'articolo.